martedì 3 maggio 2016

MORELLI “NENETTO”… E MORELLI “ ROMEO”:

QUEI  DUE  GRANDI…  PERSONAGGI  VILLANTI:

Ancora nell'  Alveo delle nostre Splendide Tradizioni Villanti...

(di:  Ezio Morelli)




Proprio come se fossero  Il  Gatto e… La Volpe…   nel  Romanzo di Carlo Lorenzini,
(detto il “Collodi”),  questi due Emeriti e a modo loro anche Eccentrici Personaggi
Villanti... hanno vissuto tutta la loro Gioventu’ proprio IN SIMBIOSI…

Proprio  come la Vite e l’ Albero… senza pero’ poter mai ben distinguere… quale dei
due fosse  - di volta in volta - veramente la Vite… e  quale invece l’ Albero…

Si tratta di:  NAZZARENO  MORELLI  ('l  Zi' Nenetto della Villa...)
e di  BARTOLOMEO  MORELLI  (il Dottor Romeo di Costacciaro)…

Cioe’ i due Ultimi,  Grandi Rappresentanti della Tradizione Goliardica e 
Carducciana alla Villa...  che sono stati anche i  miei due Illustri  Predecessori…

E’ un vero, autentico Peccato… che ne’ l’ uno  ne’ l’altro dei due…
abbia mai pensato di scrivere e quindi di affidare a Futura Memoria…
le Poesiole e i Sapidi Epigrammi… fioriti nell’ ambito dell’ Universita’ di Bologna,
o per meglio dire… nell’ Ambiente  Salottiero  e  Godereccio di quella Citta’…

Quel Poco che, dalle nostre Parti,  si era salvato… o che comunque poteva essere
salvato… lo dobbiamo  al loro comune Amico… il  Grande “PATAZZI”  di
Costacciaro (al secolo Guglielmo Costanzi), che era un mio Secondo Cugino…
oltre ad essere – lui stesso - un Parente, molto piu’ stretto degli altri due…

 Per rendere Omaggio a questi due Illustri Rappresentanti
 della nostra Cultura Cavalleresca e  Goliardica alla Villa...
 desidero  qui ripubblicare --  necessariamente in due parti --  il mio Racconto  dal  
titolo   "SPIRITO CARDUCCIANO"...  


Eccone la Prima Parte:

*********



“A proposito dell’ormai famoso “Spirito Carducciano”, piu’ volte ricorrente nei miei miseri o anche..
miserrimi e strampalati scritti... sara’ bene riferire di un fatto STORICO – e quindi realmente accaduto -- che mi e' stato a suo tempo riferito dal mio povero zio Nazzareno (alias Nenetto) Morelli. 

Nenetto era uno dei fratelli di mio Padre, ed era - al tempo – anche  il nostro Intellettuale di Famiglia...
e come tale – quindi – anche altamente riverito e rispettato…

La nostra, era una antica e ben consolidata, storica Famiglia… di piccoli proprietari terrieri… di grandi
e grandissimi lavoratori… dove di certo non c’ era sfarzo… ma dove  - in compenso – non e’ mai
mancato neanche il da mangiare… 

E non solo per noi… ma anche per Amici e Parenti… anche per quelli piuttosto alla lontana… specie in tempo di Guerra, nel nostro mitico e amatissimo Podere di Coldepicchio…

Una Famiglia – comunque -  quella Nostra… dove il Prete o l’ Intellettuale… apportavano, per la
verita’, anche un indiscusso lustro e prestigio…

Orbene, nei primissimi anni '20... mio Zio Nenetto Morelli e il suo inseparabile Compare di tante
avventure... il Dr. Bartolomeo Morelli (alias Romeo, tanto per intenderci… lo storico medico di
Costacciaro) dopo essere a suo tempo entrambi entrati nel Seminario Vescovile di Assisi (dove frequentarono entrambi – a quanto mi e’ stato riferito - le scuole medie e il ginnaio), ebbero poi
 entrambi ad invaghirsi di due belle, anzi proprio direi… di due splendide Fancilulle…

Del Gentil Sesso...  insomma… E comunque… e in ogni caso… anch’ esse – e a modo loro –
Grazia di Dio!

E cosi’ tutti e due  i giovani poi “si spretarono"... – come si soleva dire allora -- abbandonando  cioe’
sui due piedi entrambi l’ abito talare, e con esso anche il Seminario...

Ma comunque, entrambi, portandosi ben bene appresso… tutta la loro bella cultura classico-
umanistica… che li’… in Seminario… vi avevano ben bene acquisita e assimilata... Si certamente, con i loro Studi… non sempre -- per la verita’ – di grande o di grandissima voglia… ed ancor meno di grande entusiasmo!

Una bella cultura – neanche a dirlo - fatta altresi’di ben robusto greco… ed anche di latino.

I loro relativi padri:  Luigi – detto  “Gige” - Morelli (cioe’ mio Nonno) ed anche Balduccio Morelli 
(il Padre di Romeo, che di “Gige” era anche parente, ormai un po’ alla lontana…) erano - come ben lo si sa – gli uomini piu' benestanti e in vista del Paese... per cui entrambi vollero che, nella Famiglia, ci fosse almeno uno dei figli Maschi che studiasse. 
nelle famiglie dei Commercianti, invece, a studiare erano soprattutto  i PRIMINI (i Maschi cioe’
primogeniti)… e cosi’ anche nelle famiglie di questi due bravi giovani… la tradizione venne ancora una
In genere, nelle Famiglie agricole… a studiare, erano i figli Maschi CADETTI (cioe’ i secondogeniti)
volta… in pieno rispettata.

Nenetto, infatti era il CADETTO nella Famiglia… e quindi votato alla Carriera Ecclesiastica..

Mentre il  PRIMINO nella nostra Famiglia… era invece Peppetto (alias Giuseppe Morelli)  che in
ossequio alla migliore tradizione agricola dei luoghi, da subito affianco’ suo Padre  nella conduzione
del Podere… e quindi dell’ Azienda Agricola di Famiglia…

Che il Podere, per la verita’… da mangiare te lo dava sempre… e di sicuro; e cio’ grazie anche al duro lavoro dei campi… mentre la Cultura, quella la’… era assai spesso vista anche con un certo
 scetticismo… perche’ non certo… e comunque non sempre era lei stessa… garanzia alcuna di
successo…

E qui per la verita’…la figura del povero prete di campagna…  o peggio ancora quella dell’ altrettanto povero Fra’ Girollimo – il Frate Cercatore del Convento dei Padri Cappuccini di Gualdo -- erano - comunque - degli esempi abbastanza bene eloquenti…

Orbene, dopo Peppetto e Nenetto… gli altri maschi della nostra Famiglia erano Marchino (lo zio MarcoMorelli)… che era anche lui una figura di grande spicco e rispetto nel Paese… perche’ per diversi decenni…lui e’ stato il Norcino unico e indiscusso del Paese… e quindi una persona di cui tutti… specie a Dicembre e a Gennaio… avevano sempre e comunque… un urgente bisogno…

Molto piu’ del Dottore, si’ certamente… o anche della Levatrice…

Perche di questi due… al limite… se ne poteva anche fare a meno…

Ma del Norcino… che nel solenne suo portamento a dir poco giuridico-sacrale… andava in giro,
quand’ era la stagione…  ad ammazzare il maiale…

Di lui, invero… in Paese… tutti vi avevano di bisogno…

Dei Maschi della nostra Famiglia, chiudeva poi la serie “Norietto” (cioe’ Onorio Morelli) – mio Padre…  Questi era il piu’ giovane, il piu’ vivido e  il più dinamico della Famiglia…
 Lui se ne andava in giro per i lavori… Nelle campagne romane… a Carbonia… e quindi  a
Vipiteno… e comunque laddove vi era la necessita’ di mano d’ opera… finche’ un bel giorno…
richiesto dalla Sorella Ubaldina… lui se ne ando’ con la Famiglia in America...

La famiglia di Balduccio Morelli, invece, era una famiglia anch’ essa molto benestante e dedita al
commercio… che essa gestiva praticamente in regime di quasi monopolio, ancorche’ a meta’… con un’altra famiglia, venuta da fuori… ma allora emergente nel Paese… quella di Alfredo Cherubini…

* * * * *

Tornando comunque a noi… una volta usciti dal Semenzario – alias, pardon, dal Seminario – i due pretimancati presero a frequentare le scuole cosidette “laiche”… e per l’ esattezza il Regio Liceo Classico di 
Perugia, dove Romeo poi si diplomo'...
 
 Nenetto – invece - dopo alcuni mesi, abbandono’ definitivamente gli studi… e una volta sposatosi con la mitica e comunque rispettatissima Zia… Tomassa Coldagelli. egli avvio' una sua piccola attivita'  commerciale nella casa vicino alla Chiesa, che era di proprieta' della Famiglia Coldagelli, la famiglia cioe’ della Moglie.
 
A Perugia, Nenetto e Romeo… ebbero come Professore di Latino e di Greco un illustre professore di
Bologna, di cui pero’ io non mi ricordo assolutamente il nome, perche’ io stesso – imprudente come
non mai – quando lo Zio Nenetto  me lo disse… io… non me lo ero, al tempo, neanche  appuntato. 
 
Confidavo  –  allora  –  forse un po’ troppo… sulla mia vivida e formidabile memoria… in cio’ senza
pensare che… con il tempo… le cose – in un domani - sarebbero poi cambiate... e la memoria stessa un po’ affievolita…
 
Orbene, questo Professore – quando era ancora allievo all’ Universita’ di Bologna – era stato uno dei
discepoli prediletti del grande  Giosue’ Carducci... ed era anche un compagno di studi, e quindi un buon conoscente di Giovanni Pascoli... 
 
Ma con Pascoli, per la verita’ egli NON  lego'  proprio un gran che, perche’ “Zvani’….(Giovannino) 
era caratterialmente… un tipo molto riservato… e quindi, al tempo stesso, molto… da lui diverso.
 
Questo Professore, pero'... sapeva tutto e proprio tutto… del suo caro e beneamato Maestro Carducci,  e delle sue belle ed assidue frequentazioni, nei salotti fin anche i piu' "IN" della citta'...
 
Parliamo qui, sempre della Citta’ di Bologna… non a caso denominata “la dotta”, in evidente sfotto’…
 
La Capitale della Cultura?...  Si certamente… 
 
Ma anche quella delle chiacchiere di palazzo… delle ciarle… e anche del pregiudizio e del
pettegolezzo…  Ce n’ era, insomma… di tutto e di piu’…
 
Per questo – quindi – fu denominata “la dotta”, come gia’ detto… in evidente sfotto’…
 
Di vasta, anzi proprio direi vastissima cultura classica… o se prioprio vogliamo, anche aulica e
classicheggiante… Sempre forbito, elegante, e di piacevole, anzi proprio direi…piacevolissimo
eloquio... Carducci era molto ma molto ricercato -- specie dal Gentil Sesso -- per le sue dotte e brillanti conversazioni salottiere... che egli comunque molto sapientemente alternava con le sue belle, corpose…succulenti… ed anche altrettanto Dotte… Lezioni in Universita’.
 
Senonche’, divenuto col tempo… ormai un po’ anziano... ed anche… piuttosto debole  di reni... 
egli avvertiva ogni tanto l’ esigenza di assentarsi con una certa frequenza… per andare in bagno,  a fare la pipi’… e a soddisfare cosi’ anche le sue belle esigenze spirituali…
 
“Si entra… pesanti e dolenti. 
– recita quel vecchio detto… --
Ma poi si esce… leggeri… e contenti!...”
 
* * * * *
 
(La seconda e ultima parte di questo racconto… verra’ pubblicata domani)



Nessun commento:

Posta un commento