sabato 30 luglio 2016

“ ‘QUEL COLLETTO…’ DEL ZI’ BASTIANO…””





Ancora a Voi… una Gran Bella Storia Villante…


 (da:  “Io Bambino,  con Orgolio Ricordo,,,”  
Una Serie di Racconti Autobiografici   di  Ezio Morelli)


Quel giorno, sempre de ‘n po’ d’ annetti fa… marcordo che se meteva sul Palazzo… e
per l’ esattezza da… “Pietruccella…” sul Poggio o sul Colle de Sant’ Andrea…
 
Veramente, qualche emerito Rompicoglioni… mi obiettera’ subito, magari con tanto di
Cartine e di Topografie alla mano… che ‘l Poggio… o se vogliamo… ‘l Colle de Sant’
Andrea… veramente non esiste… mentre invece esiste ‘l Colle o Col San Pietro… che
pero’ dalle Antiche Genti… e dalle Persone autoctone dei Luoghi… NESSUNO ha mai e
per niente affatto conosciuto..., tranne qualche moderno studioso locale…
 
Fatto sta che anticamente, su quel Colle… sorgeva una Chiesetta, dedicata a Sant’
Andrea… e della quale autorevolmente parla anche il Professor Fabrizio Cece di
Gubbio in una interessante sua ricerca… sulle Antiche Chiese di Villa Col de’ Canali…
 
E’ ovvio quindi che le nostre Care, anzi Carissime Antiche Genti… alle quali sempre e
comunque io mi rapporto… considerando effettivamente un tutt’ uno… il Colle e la
Chiesa… ha giustamente unificato i due concetti… in cio’ quindi nei fatti
riconoscendo… un solo ed unico “Spirituale Padrone…”
 
E cosi’ la scelta e’ caduta sul ben piu’ umile S. Andrea… invece che sul piu’ Ricco e
Potente Padrone… San Pietro… la cui lussureggiante Potenza, in assoluto… stona e
stride… con la Umile, anzi la Umilissima Sacralita’ dei nostri Luoghi…
 
Si che io stesso, pur con questa doverosa precisazione… continuero’ sempre e comunque
a parlare del Poggio o del Colle de Sant’ Andrea… e cio’ nel massimo rispetto delle
nostre Antiche Genti… delle nostre Antiche Tradizioni… e dei nostri stessi Luoghi…
che ci han visto nascere e crescere… assieme a tutta la Nostra Gente…
 
Vi diro’ che “Pietruccella…” – questo e’ il suo Nome d’ Arte… -- dal nostro ben piu’
piccolo e scomodo Padere di “Coldepicchio” si era trasferito, appena qualche anno
prima… nel piu’ Grande e piu’ Comodo Podere del “Palazzo…”
 
Qui, come ho gia’ avuto modo di dire in qualche altro mio scritto… veramente i Poderi
sono effettivamente due… quello che insiste sulla parte Est del Colle, che ora e’ di
Proprieta’ della Famiglia Olivieri… i Figli e i Discendenti del mitico “Pietruccella,,,”
e quella che invece insiste sulla parte Ovest… che in passato fu in Proprieta’ del mitico
mio Zio Luigi (alias “Gigetto”) Morelli…
 
Quel giorno, comunqaue a… “CAROSA ‘L POGGIO…” – ovverosia a mietere…
c’ erano al taglio… almeno una trentina di variopinte, allegre e chiassosissime
Persone… che Cantavano e che si sfottevano a piu’ non posso… con una altrettanto
nutrita Ciurma di Mietitori… che invece “Carosaveno” l Poggio de Feliziano…
 
Nel nostro Poggio, comunque... i piu’ giovani e i piu’ ‘ngarosi… che si trovavano tutti
raggruppati sulla parte destra… e che quindi proprio per fare gli spacconi… allargavano
sempre di piu’ il taglio sul lato destro… con il risultato di far letteralmente scoppiare…
quei Poveretti che invece si trovavano alla loro sinistra… e che quindi avevano una
prace sempre piu’ larga da coprire…
 
Per questo, loro, questi Poveretti… restavano sempre indietro… e venivano quindi
sempre e sistematicamente sfottuti e derisi…dai loro Compagni piu’ giovani…
 
A passare ogni tanto da bere… c’ eravamo noi ragazzi… che intanto dietro ai Metitori…
no’ ARCOJIEVAMO LA SPIGA… raccogliendo quindi in terra quelle spighe che erano
cadute… e il cui grano, quindi, sarebbe andato perduto.
 
La Spiga… noi la raccoglievamo in Mazzi… che poi ciascuno di noi metteva nella
propria Balla… e se l’ arportava a casa… perche’ poi sarebbe stata trebbiata a parte al
momento della Trebbiatura… e l grano poi venduto a Genezzio… che ci dava poi dei bei
soldini… o meglio per quell’ epoca… dei bei “SOLDONI…”
 
Il Da Bere, o comme se diceva al tempo… ‘”l da beve…” lo passavamo noi Ragazzi a
turno, due alla volta… e dove il piu’ grandicello portava sempre il Fiasco del Vino…
mentre il piu’ piccoletto o la piu’ piccoletta… passava subito dopo con l’ Acqua… C’ era
un solo Bicchiere… che quindi si usava anche li’ a giro… proprio come si faceva…
nelle Cantine, quando ci si ritrovava ad andare a bere…
 
Quel giorno toccava a me, che ero il piu’ grandicello… a portare il Fiasco del Vino… e
quindi servirlo agli Assetati Mietitori… prima che questi potessero intonare qualche
Vibrante Canto di Protesta… che non era affatto bello per il Padrone del Campo. In cio’
comunque anch’ io dovevo stare sempre molto attento a non farlo cadere in terra…
perche’ il Vino e’ da sempre stato considerato una Bevanda molto, molto preziosa…
 
Si’ che quel Vecchio Proverbio dei nostri Luoghi… e che ancor oggi molti di noi
ricordano… autorevolmente sentenziava che…
 
“… E’ MEJIO CHE CADE N’ OCCHIO DA ‘N PRETE…
PIUTOSTO CHE ‘NNA GOCCIA DE VINO… GISSE A FENI’ PER TERRA…””
 
Appena dietro a me, con l’ Acqua… c’ era la Mimmetta, mi’ Sorella… che c’ aveva
‘nvece… ‘l Fiasco de l’ Acqua… Preziosa anche quella, si’ certamente… perche’ anche
quella l’ avevamo da gi’ a pia’ giu’ ‘l Pozzo… e per l’ esattezza giu’ ‘l Pozzo de
Baldarello perche’ era quella… l’ Acqua piu’ fresca, piu’ buona e anche la piu’
abbondante…
 
Ma quantunque fosse preziosa anche la stessa Acqua… ‘l Vino la superava molto, molto
de piu’…
 
Quanno io arrivo a servi’ dal zi’ Bastiano… lu’ Poretto mette la Falcetta su ‘nna Gegna
de Grano… Co ‘n grosso fazzoletto che lu’ portava su la testa, appena sotto al
Cappello… Lu se leva ‘l Cappelo e con quel Fazzoletto… se ciutta ben bene ‘l
Sudore… ‘Ppo da la Saccoccia u’ tira fori la Pippa… per fa solo du Tiri… accanito
fumatore comm’ era…
 
Mentre Lu’ se sistema co’ ‘n ferretto… ‘l Tabacco ‘n te la Fuma… (comme al tempo
pure se chiamava la Pippa…) io me preparo a servi’ ‘l Vino da ‘sto’ Zi Bastiano… che
era ‘n nostro Vecino de Casa… e che m’ era Zio, perche’ eva sposato da la Zi’ Silvia
Rughi… ‘nna Prima Cugina de Mi’ Patre…
 
Gli porgo il Bicchiere Vuoto… e poi con il Fiasco gli servo il Vino… riempendo
pero’ il Bicchiere fino a una certa altezza… ad almeno un dito dall’ Orlo… stando
sempre e comunque molto attento a non farla affatto cadere… la ben preziosa… e anzi
preziosissima Bevanda…
 
‘L Zi’ Bastiano, con Noi… e’ stato semre molto affettuoso… anche perche’ altrimenti le
avrebbe sentite su dalla Moglie, che non gliele mandava certo a dire… la Zia Silvia… la
cui Mamma Filomena o Nazzarena… era una Morelli… Sorella di mio Nonno Luigi…
Ma comme ‘l Zi Bastiano vede che io sollevo la punta del Fiasco proprio a voler
significare la fine della Mescita… lu’ alza da quel Bichiere… e con du’ occhi Vividi e di
Fuoco… mi guarda e mi rampogna da Bravissimo Attore… con queste testuali Parole…
 
“Guarda da me, Cocco del Zio…
 
 
“VEDE CHE ‘L COLLETTO
 
 -- e a quel punto, tenedo sempre il Bicchiere con la sua
Destra… si porto’ il Dito Indice della mano sinistra ripetutamente attorno al Collo… e
quindi rirese anche la prima parte di quella sua storica frase che quindi completo’…
In questo modo…
 
“”VEDE CHE ‘L COLLETTO
STA BENE, SCI E NO… SOLO DA ‘L PRETE!...””
 
Era quello un chiarissimo segnale di Protesta… che io avrei dovuto riempirgli meglio il
bicchiere…
 
Con molta angoscia, e con le mani che visibilmente mi tremavano… non solo per il
rimprovero del Zi’ Bastiano… ma anche per la Paura che mi potesse cadere il Vino…
 
Ne aggiungo un altro po’ in quel Bicchiere… quando il Carissimo Zi’ Bastiano mi toglie
prontamente dall’ impaccio… sollevando quindi il Bicchiere con uno sguardo Molto
Amorevole… anche se in apparenza visibilmente severo…
 
Anche quest’ ultimo Proverbio, a come io ebbi modo di apprendere piu’ tardi… era un
Vecchio Proverbio dei nostri Luoghi…
 
Ma per me rimarra’ per sempre… eternamente indelebile…
 
… Quel Saggio e Vecchio Proverbio…
 
del Zi’ Bastiano!...
 
 
 
 
 
 
 
 

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