Morelli Paolo, fu Claudio…
Il “Patron Claudio” fu Francesco -- fratello carnale del mio Bis-Nonno, il “Patron
Peppe” -- ebbe un solo figlio Maschio, di nome Paolo… un Nome, questo, che era
gia’ Storico, e anche da tantissimo tempo, nella Nostra Famiglia.
Lo Zio Paolo (alias, pardon… “ ‘l Zi’ Paoletto”) era nato nel 1868 a Villa Col de’
Canali, nella Casa Paterna di “Piazza Padella”.
Io a lui l’ ho conosciuto molto bene, perche’ e’ morto verso il 1950 quando io avevo
circa otto anni, ed ero alle prime classi delle elementari. Non era alto di statura
lo Zio Paoletto… e io me lo ricordo come una persona veramente affabile e alla mano.
Era completamente calvo… e anche questo io me lo ricordo molto bene… e cio’ perche’
la calvizie, ai miei ingenui occhi di Bambino, era cosa al tempo piuttosto
Insolita ed inusuale…
E poi, noi con lui eravamo proprio attaccati di casa… anche se loro entravano da
“Piazza Padella”… mentre noi, invece, entravamo dalla parte opposta, vale a dire
“ a man de sole…” cioe’ sul lato Est della Casa…
Ma Vicini noi lo eravamo anche per quanto riguardava l’ Aria, e gli Orti… con
particolare riguardo all’ “Ara Mattonata”… dove si trebbiava il grano,
un’ operazione questa che noi facevamo sempre ed assolutamente insieme…
L’ Aia mattonata, inrfatti, era il luogo dove si riportavano i grani e dove si facevano
i “Barconi” (ovverosia le Cataste del Grano) e dove poi si trebbiava…
Essa era ancora quella del Patron Peppe e del Patron Claudio che… anche se gia’ da
allora catastalmente divisa in due distinti mappali… per la trebbiatura ci si metteva
d’ accordo e l’ utilizzazione della intera aia mattonata era in pratica una utilizzazione comune.
L’ aia mattonata, infatti, consentiva una migliore e piu’ attenta gestione del grano,
della trebbiatura, e soprattutto una migliore raccolta del grano che durante la trebbiatura
stessa cadeva accidentalmente in terra, in maggiore od in minor misura… solo che,
cadendo sulla superficie mattonata, esso non si mescolava mai con la terra o lo sporco,
restando cosi’ sempre e immancabilmente pulito… e molto piu’ agevole anche da
raccogliere.
Lo Zio Paoletto aveva inoltre la Trebbia, detta anche “Trebbiatrice”, o ancor meglio,
nel nostro splendido idioma Villante… “la Machina da Batte”. che lui gelosamente
custodiva nella Capanna appena oltre la nostra Aia Mattonata, assieme al Motore a
Vapore che serviva per farla funzionare, mediate un “Cinturone” che serviva come
trasmettitore di Energia.
Ad ogni modo, vista la pericolosita’ dei Motori a Vapore, che spesso e volentieri
causavano incendi, gia’ dai primissimi Anni ’40, essi cominciarono ad essere sostituiti
con i piu’ sicuri e piu’ potenti Motori a Benzina, e solo successivamente con quelli
Diesel, che erano piu’ potenti ancora…
Alla Villa, gia’ dai primissimi anni ’40 e per un decennio circa… esisteva la
“Coppia Fantastica…”, con lo Zio Paoletto che ci metteva la Trebbia, e Nazzareno
Pellegrini (alias “Neno de Brunetti”) che ci metteva invece il Trattore… un
“Fordson” a Benzina, che veniva guidato a turno da due dei figli di “Brunetti”,
e piu’ nello specifico da Peppe e da Pasquale…
Io ho dei gran bei ricordi dello Zio Paoletto, che quando era di stagione… mi dava
sempre i Fichi… come anche i Brugni, e i Succini… che lui affettuosamente
Coltivava nl suo orto, che era proprio a confine con quelli nostri….
Mi ricordo, in particolare, di lui questo episodio… con lui che davanti alla Stalla delle
Vacche… spaccava dei grossi tronchi di quercia o di cerro che erano molto nodosi e che
– poveretto – faceva una fatica bestiale ad alzare su quel grosso e pesante mazzo di
robusto legno e a spaccare quei tronchi li’… con le Zeppe e col Mazzo…
Mi spiegava, Poveretto, che le Zeppe… che erano di ferro e di legno, erano di varie
grandezze… e inoltre che avevano diverse funzioni e anche diversi nomi…
La piu’ piccoletta di tutte, che era di ferro… era pero’ la piu’ cattiva. Essa era chiamata
la “ntaccatora”… perche’ veniva messa in testa al tronco, per intaccarlo ed aprire
cosi’la crepa… dove verranno poi piantate le altre Zeppe, sempre di ferro… e in ordine
di grandezza… dalla piu’ piccola alla piu’ grande.
In ultimo venivano quella o quelle di legno dette le “spaccatore”, quando il varco era
gia’ abbondantemente aperto… e che servivano quindi per spaccare ben bene il tronco,
e per i colpi finali…
Trattandosi di un lavoro piuttosto pericoloso, quello di spaccare le legne… specie per
me Bambino che gli stavo li’ vicino… ‘l zi’ Paoletto molto amorevolmente mi prese
allora per un braccio… e allontanandomi da lui, mi fece…
“”…Va via, Cocco del Zio…
perche’ e’ mejio a guarda’ da uno che caca…
piutosto che da uno… che pacca le legne!...”
“”E…Perche’ zi’ Paole’?…” gli feci io… e lui…” Perche’ si te guardi da uno che
caca… al massimo te senti la puzza… ma si te guardi da uno che pacca la legna…
e jie ‘zzompa via ‘nna zeppa… si quella te chiappa… e’ capace che te mazza pure!...
Va’ via… e scanzete da qua… cocco del Zio…”
E cosi’ io gli ubbidii e mi allontanai di almeno una decina di metri… continuando a
guardare ‘l Zi Paoletto dall’ altra parte della Strada Nova, e per l’ esattezza lo guardavo
poi dalla meta, cioe’ dal mucchio delle legne… de la Nonna mia Caterina…
‘L Zi Paoletto… c’aveva anche una seconda capanna giu’ l’ aia…e lui li’ ci teneva la
trebbia… o meglio “la Machina da Batte…” come la chiamavamo al tempo…
Ma lu’ non c’ eva ‘l trattore… che ‘nvece ce l’ eva ‘l Por Neno de Brunetti, che de
cognome pero’ feva Pellegrini… E alora ‘l Zi’ Paoletto e Neno—come gia’ detto piu’
sopra -- feveno a soccio… con la cosidetta “Coppia Fantastica…” una Societa’ di
fatto… dove Brunetti ce metteva ‘l trattore (che ‘l guidaveno soprattutto due dei fiji sua
mezzani, cioe’ ‘l Por Peppe e ‘l Por Pasquale…) mentre ‘l Zi’Paoletto ce metteva ‘nvece
la Machina da Batte…
La Sua Diletta Sposa: Concetta Morelli
‘L Zi’ Paoletto sposo’ la Concetta Morelli, che era una delle Sorelle del Por Balduccio
Morelli… Sorelle che erano addirittura sei in tutte, oltre ai due fratelli maschi che erano
il Morelli Ubaldo (alias Balduccio) e il Morelli Luigi (alias Gigetto).
La Figlia Concetta era la piu’ grande delle Femmine, ed era nata nel 1867 e mori’ in un
anno compreso tra il 1940 e il 1945. Essa, riposa tuttora nella Cappella di Famiglia
presso il Cimitero di Costacciaro.
Per il fatto di aver sposato lo Zio Paoletto Morelli, lei ha operato un poderoso
ricollegamento tra il ramo principale della Famiglia dei Balducci… e il ramo cadetto
dei Morelli, ex-Patron Claudio, il cui figlio, per l’ appunto, era Paolo Morelli …..
A questo punto, pero’, io debbo dare atto a Gian Carlo Morelli, figlio di Federico e uno
dei Pronipoti dello Zio Paoletto, che dalla Francia mi ha fatto gentilmente pervenire
molte utili informazioni e documenti su questo ramo della Famiglia, permettendomi
cosi’ di completare il quadro della famiglia e di poter sistemare al loro giusto posto,
alcune tessere che sarebbero state altrimenti mancanti, o magari sistemate in modo erroneo.
La Loro Splendida Famiglia…
Concetta e Paolo ebbero almeno cinque figli: due Maschi e tre Femmine… che in
ordine di nascita sono:
Bartolomea
(affettuosamente chiamata la Zi’ Mea…) che era la piu’ grande… Era nata nel 1898
E mori’ novantenne nel 1988. Lei sposo’ Carlo Morelli (alias ‘l Zi’ Carlo) che era figlio
di Enrico, ed era quindi un suo cugino, ormai di quarto o di quinto grado, come meglio
indica la sequenza qui appresso, che pero’… specie nella sua parte iniziale e’ ancora
tutta da verificare e da definire:
Paolo Morelli (“A” Senior, Senior)
I
????????????? Luigi Morelli (“A” Senior, Senior)
I I
Giuseppe Morelli Tomasso Morelli (“A” Senior, Senior)
I I
Francesco Morelli (“A” Senior, Senior) Morelli Carlo (“A” Senior)
I I
Claudio Morelli (‘l Patron Claudio) Tomasso (alias Tomassino) (“A” Senior)
I I
Paolo Morelli (“A” Senior) Enrico Morelli
I I
BARTOLOMEA CARLO
Con Bartolomea, la mamma Concetta, ebbe certamente ad arquistare il suo stesso
Padre, che pure si chiamava Bartolomeo Morelli… Ne ho avuto la conferma piu’ tardi,
dal suo pro-nipote Gian Carlo Morelli.
Pietro
(detto Pietrino) era nato nel 1901 e mori’ ultranovantenn, se non erro nel 1990.
Contrasse Matrimoni con una Donna di un Paese vicino, ma i due Coniugi ebbero
a litigare la sera stessa del loro Matrimonio, per un sottaciuto difetto fisico della Donna,
che quindi gia’ all’ indomani, ebbe a tornarsene a casa sua. Lei comunque, a quanto
ci e’ dato di sapere… ebbe poi una seconda vita coniugale felice, allietata anche dalla
nascita di un paio di figli…
Parimenti, estremamente felice… fu la nuova Vita di Pietro, “more uxorio” con
La sua nuova Compagna, la Iolanda Vivani… che pur ebbe una Vita lunga e felice,
morendo addirittura novantaseienne… alcuni anni dopo del Marito.
Dalla loro unione, nacque un Figlio, Gianfranco (alias “Franco”) Vivani… che
per comprensibili motivi di opportunita’, porta il Cognome della Madre… ma che
in tutto e per tutto e’ da noi Morelli sempre stato considerato, e a tutti gli effetti…
come un Membro a tutti gli effetti di Casa Morelli…
Lo Zio Pietrino, comunque… aveva un gran Bel Nome d’ Arte: “Scatizza”… perche’ a
lui gli piaceva stuzzicare sempre le persone – sempre bonariamente, s’ intende - specie
i giovani del vicinato…
E cosi’ lui un bel giorno… vedendo mio fratello Sandro, allora ragazzino de manco 10
anni, che era gito a pijia’ ‘n fiasco d’ acqua giu’ la fonte lagiu’… je fa: “Oh Sa’… cocco
del Zio… vede che quel fiasco te s’ e’ proprio taccato da le mane!…”
Il resto della storia, Voi lo potrete agevolmente leggere nel Capitolo 14 de…
“La Galassia de i Morelli di Villa Col de’ Canali…” che pero’ al momento e’ in corso
Di revisione che e’ stata appena iniziata…
Giuseppa
(detta Peppa). Era nata nel 1904. Con lei lo zio Paoletto volle riacquistare il mio
bisnonno, il mitico Patron Peppe, che era il fratello maggiore di suo Padre, il gia’ piu’
volte citato Patron Claudio…
Giuseppa ebbe a sposare un suo Cugino, ormai di quarto grado, di nome Duilio… che
era figlio di Igino. Sara’ qui utile ricordare che il citato Igino, assieme ad Enrico, padre
dello zio Carlo, ed allo Zio Giambattista (alias ‘l zi’ Batisto) erano fratelli, inquanto tutti
e tre figli di Tomassino Morelli, pure lui gia’ piu’ volte citato in questo lavoro.
Giuseppa ebbe un solo figlio, Secondo, che per anni visse pure alla Villa, sopra la
Flaminia, nella Casa che sara’ poi dei Berettoni. Giuseppa mori’ purtroppo durante
il parto del suo unico figlio per una complicanza dovuta ad un attacco di appendicite.
Anna
(affettuosamente chiamata Annina…) Lei era la quarta in ordine di nascita… ed era
nata nel 1907. Da giovane, una gran bella ragazza… e fu apprezzata e vagheggiata da
diversi pretendenti.
Con la Zia Annina eravamo molto in confidenza, proprio perche’ tra l’ altro eravamo
anche confinanti di casa, e la porta della sua stalla delle pecore… era proprio da piedi
alle nostre scale di casa.
Lei viveva da sola, in alcuni locali che gli aveva messo a disposizione il fratello Pietro
ed era una donna laboriosissima, che andava sempre ben volentieri ad opre con
chiunque glielo chiedesse…
Lei, da giovane, come gia’ detto… era una ragazza bellissima… anzi davvero
stupenda… pero’ non si era mai sposata… E cio’ non certo perche’ le fossero mancati i
pretendenti… bensi’ per l’ imbarazzo della scelta.
Si che cosi’ lei ha finito con il non scegliere… restando cosi’ da sola…
Claudio
(affettuosamente chiamato Claudino), era il quinto e ultimo figlio. Cosi’ chiamato per
arquistare il suo Nonno… il mitico Patron Claudio. In vista della sua Famiglia che
cresceva pure lei – anche se ad un ritmo molto minore rispetto a quella del nostro ramo
dei Morelli -- il Padre, lo zio Paoletto, penso’ bene -- come si usava allora, almeno per
tutti i Figli maschi – di comprare una bella casa pure a lui…
Essendo pero’ del tutto satura la zona di Piazza Padella… lo Zio Paoletto al suo ultimo
Figlio… gli acquisto’ una bella e comoda casa sull’ Oppiello… con un vicino orto,
verso le Piagge… A lui poi tocco’ pure la Stalla delle Vacche che fu al tempo di suo
Nonno ed anche di suo Padre… come pure gli tocco’ anche un altro bel pezzo d’ orto…
con il galinaro annesso…
Sposato con la Pellegrini Livia, una delle figlie di Nazzareno (alias Neno, e nome d’ arte
“Brunetti”), la Zia Livia era nata in America, a Jessup Pennsylvania… ed era quindi di
diritto Cittadina Americana. I due Coniugi, Claudio e Livia hanno avuto un solo figlio,
che chiamarono Paolo… in cio’ arquistando il suo Nonno paterno, il caro e amatissimo Zio Paoletto.
Dopo diversi anni di lavoro trascorsi dallo Zio Claudio anche lui in miniera… la Zia
Livia, visto che aveva ancora dei familiari in America, tra cui il suo fratello piu’
grande, Feliciano…(che abitava in Pennsylvania)…la Zia Livia - approfittando della
sua Cittadinanza Americana -- ha deciso di emigrare in America, portando con lei il
Figlio Paolo… e quindi da la’ha poi potuto richiedere il marito Claudio, che e’ cosi’
potuto partire pure lui, alcuni mesi dopo.
Dopo una decina di anni trascorsi in America, gli zii decisero di costruirsi una bella
casa alla Villa, in vista di un loro ritiro in Paese, dopo il pensionamento. E cosi’,
piuttosto che spendere dei bei soldi per riattare la casa dell’ Oppiello… che pero’ non era
sufficientemente grande per poter ospitare anche il Figlio Paolo, gli Zii decisero di far
abbattere la vecchia Stalla delle Vacche, che avevano ereditato dallo Zio Paoletto…
e di costruirvi al suo posto una bella e confortevole casa, a due appartamenti.
Gli zii, poi, al momento del loro pensionamento, si ritirarono effettivamente al Paese…
ma il figlio Paolo resto’ invece in America dove nel frattempo si era sposato ed aveva
avuto due figlie…
Era completamente calvo… e anche questo io me lo ricordo molto bene… e cio’ perche’
la calvizie, ai miei ingenui occhi di Bambino, era cosa al tempo piuttosto
Insolita ed inusuale…
E poi, noi con lui eravamo proprio attaccati di casa… anche se loro entravano da
“Piazza Padella”… mentre noi, invece, entravamo dalla parte opposta, vale a dire
“ a man de sole…” cioe’ sul lato Est della Casa…
Ma Vicini noi lo eravamo anche per quanto riguardava l’ Aria, e gli Orti… con
particolare riguardo all’ “Ara Mattonata”… dove si trebbiava il grano,
un’ operazione questa che noi facevamo sempre ed assolutamente insieme…
L’ Aia mattonata, inrfatti, era il luogo dove si riportavano i grani e dove si facevano
i “Barconi” (ovverosia le Cataste del Grano) e dove poi si trebbiava…
Essa era ancora quella del Patron Peppe e del Patron Claudio che… anche se gia’ da
allora catastalmente divisa in due distinti mappali… per la trebbiatura ci si metteva
d’ accordo e l’ utilizzazione della intera aia mattonata era in pratica una utilizzazione comune.
L’ aia mattonata, infatti, consentiva una migliore e piu’ attenta gestione del grano,
della trebbiatura, e soprattutto una migliore raccolta del grano che durante la trebbiatura
stessa cadeva accidentalmente in terra, in maggiore od in minor misura… solo che,
cadendo sulla superficie mattonata, esso non si mescolava mai con la terra o lo sporco,
restando cosi’ sempre e immancabilmente pulito… e molto piu’ agevole anche da
raccogliere.
Lo Zio Paoletto aveva inoltre la Trebbia, detta anche “Trebbiatrice”, o ancor meglio,
nel nostro splendido idioma Villante… “la Machina da Batte”. che lui gelosamente
custodiva nella Capanna appena oltre la nostra Aia Mattonata, assieme al Motore a
Vapore che serviva per farla funzionare, mediate un “Cinturone” che serviva come
trasmettitore di Energia.
Ad ogni modo, vista la pericolosita’ dei Motori a Vapore, che spesso e volentieri
causavano incendi, gia’ dai primissimi Anni ’40, essi cominciarono ad essere sostituiti
con i piu’ sicuri e piu’ potenti Motori a Benzina, e solo successivamente con quelli
Diesel, che erano piu’ potenti ancora…
Alla Villa, gia’ dai primissimi anni ’40 e per un decennio circa… esisteva la
“Coppia Fantastica…”, con lo Zio Paoletto che ci metteva la Trebbia, e Nazzareno
Pellegrini (alias “Neno de Brunetti”) che ci metteva invece il Trattore… un
“Fordson” a Benzina, che veniva guidato a turno da due dei figli di “Brunetti”,
e piu’ nello specifico da Peppe e da Pasquale…
Io ho dei gran bei ricordi dello Zio Paoletto, che quando era di stagione… mi dava
sempre i Fichi… come anche i Brugni, e i Succini… che lui affettuosamente
Coltivava nl suo orto, che era proprio a confine con quelli nostri….
Mi ricordo, in particolare, di lui questo episodio… con lui che davanti alla Stalla delle
Vacche… spaccava dei grossi tronchi di quercia o di cerro che erano molto nodosi e che
– poveretto – faceva una fatica bestiale ad alzare su quel grosso e pesante mazzo di
robusto legno e a spaccare quei tronchi li’… con le Zeppe e col Mazzo…
Mi spiegava, Poveretto, che le Zeppe… che erano di ferro e di legno, erano di varie
grandezze… e inoltre che avevano diverse funzioni e anche diversi nomi…
La piu’ piccoletta di tutte, che era di ferro… era pero’ la piu’ cattiva. Essa era chiamata
la “ntaccatora”… perche’ veniva messa in testa al tronco, per intaccarlo ed aprire
cosi’la crepa… dove verranno poi piantate le altre Zeppe, sempre di ferro… e in ordine
di grandezza… dalla piu’ piccola alla piu’ grande.
In ultimo venivano quella o quelle di legno dette le “spaccatore”, quando il varco era
gia’ abbondantemente aperto… e che servivano quindi per spaccare ben bene il tronco,
e per i colpi finali…
Trattandosi di un lavoro piuttosto pericoloso, quello di spaccare le legne… specie per
me Bambino che gli stavo li’ vicino… ‘l zi’ Paoletto molto amorevolmente mi prese
allora per un braccio… e allontanandomi da lui, mi fece…
“”…Va via, Cocco del Zio…
perche’ e’ mejio a guarda’ da uno che caca…
piutosto che da uno… che pacca le legne!...”
“”E…Perche’ zi’ Paole’?…” gli feci io… e lui…” Perche’ si te guardi da uno che
caca… al massimo te senti la puzza… ma si te guardi da uno che pacca la legna…
e jie ‘zzompa via ‘nna zeppa… si quella te chiappa… e’ capace che te mazza pure!...
Va’ via… e scanzete da qua… cocco del Zio…”
E cosi’ io gli ubbidii e mi allontanai di almeno una decina di metri… continuando a
guardare ‘l Zi Paoletto dall’ altra parte della Strada Nova, e per l’ esattezza lo guardavo
poi dalla meta, cioe’ dal mucchio delle legne… de la Nonna mia Caterina…
‘L Zi Paoletto… c’aveva anche una seconda capanna giu’ l’ aia…e lui li’ ci teneva la
trebbia… o meglio “la Machina da Batte…” come la chiamavamo al tempo…
Ma lu’ non c’ eva ‘l trattore… che ‘nvece ce l’ eva ‘l Por Neno de Brunetti, che de
cognome pero’ feva Pellegrini… E alora ‘l Zi’ Paoletto e Neno—come gia’ detto piu’
sopra -- feveno a soccio… con la cosidetta “Coppia Fantastica…” una Societa’ di
fatto… dove Brunetti ce metteva ‘l trattore (che ‘l guidaveno soprattutto due dei fiji sua
mezzani, cioe’ ‘l Por Peppe e ‘l Por Pasquale…) mentre ‘l Zi’Paoletto ce metteva ‘nvece
la Machina da Batte…
La Sua Diletta Sposa: Concetta Morelli
‘L Zi’ Paoletto sposo’ la Concetta Morelli, che era una delle Sorelle del Por Balduccio
Morelli… Sorelle che erano addirittura sei in tutte, oltre ai due fratelli maschi che erano
il Morelli Ubaldo (alias Balduccio) e il Morelli Luigi (alias Gigetto).
La Figlia Concetta era la piu’ grande delle Femmine, ed era nata nel 1867 e mori’ in un
anno compreso tra il 1940 e il 1945. Essa, riposa tuttora nella Cappella di Famiglia
presso il Cimitero di Costacciaro.
Per il fatto di aver sposato lo Zio Paoletto Morelli, lei ha operato un poderoso
ricollegamento tra il ramo principale della Famiglia dei Balducci… e il ramo cadetto
dei Morelli, ex-Patron Claudio, il cui figlio, per l’ appunto, era Paolo Morelli …..
A questo punto, pero’, io debbo dare atto a Gian Carlo Morelli, figlio di Federico e uno
dei Pronipoti dello Zio Paoletto, che dalla Francia mi ha fatto gentilmente pervenire
molte utili informazioni e documenti su questo ramo della Famiglia, permettendomi
cosi’ di completare il quadro della famiglia e di poter sistemare al loro giusto posto,
alcune tessere che sarebbero state altrimenti mancanti, o magari sistemate in modo erroneo.
La Loro Splendida Famiglia…
Concetta e Paolo ebbero almeno cinque figli: due Maschi e tre Femmine… che in
ordine di nascita sono:
Bartolomea
(affettuosamente chiamata la Zi’ Mea…) che era la piu’ grande… Era nata nel 1898
E mori’ novantenne nel 1988. Lei sposo’ Carlo Morelli (alias ‘l Zi’ Carlo) che era figlio
di Enrico, ed era quindi un suo cugino, ormai di quarto o di quinto grado, come meglio
indica la sequenza qui appresso, che pero’… specie nella sua parte iniziale e’ ancora
tutta da verificare e da definire:
Paolo Morelli (“A” Senior, Senior)
I
????????????? Luigi Morelli (“A” Senior, Senior)
I I
Giuseppe Morelli Tomasso Morelli (“A” Senior, Senior)
I I
Francesco Morelli (“A” Senior, Senior) Morelli Carlo (“A” Senior)
I I
Claudio Morelli (‘l Patron Claudio) Tomasso (alias Tomassino) (“A” Senior)
I I
Paolo Morelli (“A” Senior) Enrico Morelli
I I
BARTOLOMEA CARLO
Con Bartolomea, la mamma Concetta, ebbe certamente ad arquistare il suo stesso
Padre, che pure si chiamava Bartolomeo Morelli… Ne ho avuto la conferma piu’ tardi,
dal suo pro-nipote Gian Carlo Morelli.
Pietro
(detto Pietrino) era nato nel 1901 e mori’ ultranovantenn, se non erro nel 1990.
Contrasse Matrimoni con una Donna di un Paese vicino, ma i due Coniugi ebbero
a litigare la sera stessa del loro Matrimonio, per un sottaciuto difetto fisico della Donna,
che quindi gia’ all’ indomani, ebbe a tornarsene a casa sua. Lei comunque, a quanto
ci e’ dato di sapere… ebbe poi una seconda vita coniugale felice, allietata anche dalla
nascita di un paio di figli…
Parimenti, estremamente felice… fu la nuova Vita di Pietro, “more uxorio” con
La sua nuova Compagna, la Iolanda Vivani… che pur ebbe una Vita lunga e felice,
morendo addirittura novantaseienne… alcuni anni dopo del Marito.
Dalla loro unione, nacque un Figlio, Gianfranco (alias “Franco”) Vivani… che
per comprensibili motivi di opportunita’, porta il Cognome della Madre… ma che
in tutto e per tutto e’ da noi Morelli sempre stato considerato, e a tutti gli effetti…
come un Membro a tutti gli effetti di Casa Morelli…
Lo Zio Pietrino, comunque… aveva un gran Bel Nome d’ Arte: “Scatizza”… perche’ a
lui gli piaceva stuzzicare sempre le persone – sempre bonariamente, s’ intende - specie
i giovani del vicinato…
E cosi’ lui un bel giorno… vedendo mio fratello Sandro, allora ragazzino de manco 10
anni, che era gito a pijia’ ‘n fiasco d’ acqua giu’ la fonte lagiu’… je fa: “Oh Sa’… cocco
del Zio… vede che quel fiasco te s’ e’ proprio taccato da le mane!…”
Il resto della storia, Voi lo potrete agevolmente leggere nel Capitolo 14 de…
“La Galassia de i Morelli di Villa Col de’ Canali…” che pero’ al momento e’ in corso
Di revisione che e’ stata appena iniziata…
Giuseppa
(detta Peppa). Era nata nel 1904. Con lei lo zio Paoletto volle riacquistare il mio
bisnonno, il mitico Patron Peppe, che era il fratello maggiore di suo Padre, il gia’ piu’
volte citato Patron Claudio…
Giuseppa ebbe a sposare un suo Cugino, ormai di quarto grado, di nome Duilio… che
era figlio di Igino. Sara’ qui utile ricordare che il citato Igino, assieme ad Enrico, padre
dello zio Carlo, ed allo Zio Giambattista (alias ‘l zi’ Batisto) erano fratelli, inquanto tutti
e tre figli di Tomassino Morelli, pure lui gia’ piu’ volte citato in questo lavoro.
Giuseppa ebbe un solo figlio, Secondo, che per anni visse pure alla Villa, sopra la
Flaminia, nella Casa che sara’ poi dei Berettoni. Giuseppa mori’ purtroppo durante
il parto del suo unico figlio per una complicanza dovuta ad un attacco di appendicite.
Anna
(affettuosamente chiamata Annina…) Lei era la quarta in ordine di nascita… ed era
nata nel 1907. Da giovane, una gran bella ragazza… e fu apprezzata e vagheggiata da
diversi pretendenti.
Con la Zia Annina eravamo molto in confidenza, proprio perche’ tra l’ altro eravamo
anche confinanti di casa, e la porta della sua stalla delle pecore… era proprio da piedi
alle nostre scale di casa.
Lei viveva da sola, in alcuni locali che gli aveva messo a disposizione il fratello Pietro
ed era una donna laboriosissima, che andava sempre ben volentieri ad opre con
chiunque glielo chiedesse…
Lei, da giovane, come gia’ detto… era una ragazza bellissima… anzi davvero
stupenda… pero’ non si era mai sposata… E cio’ non certo perche’ le fossero mancati i
pretendenti… bensi’ per l’ imbarazzo della scelta.
Si che cosi’ lei ha finito con il non scegliere… restando cosi’ da sola…
Claudio
(affettuosamente chiamato Claudino), era il quinto e ultimo figlio. Cosi’ chiamato per
arquistare il suo Nonno… il mitico Patron Claudio. In vista della sua Famiglia che
cresceva pure lei – anche se ad un ritmo molto minore rispetto a quella del nostro ramo
dei Morelli -- il Padre, lo zio Paoletto, penso’ bene -- come si usava allora, almeno per
tutti i Figli maschi – di comprare una bella casa pure a lui…
Essendo pero’ del tutto satura la zona di Piazza Padella… lo Zio Paoletto al suo ultimo
Figlio… gli acquisto’ una bella e comoda casa sull’ Oppiello… con un vicino orto,
verso le Piagge… A lui poi tocco’ pure la Stalla delle Vacche che fu al tempo di suo
Nonno ed anche di suo Padre… come pure gli tocco’ anche un altro bel pezzo d’ orto…
con il galinaro annesso…
Sposato con la Pellegrini Livia, una delle figlie di Nazzareno (alias Neno, e nome d’ arte
“Brunetti”), la Zia Livia era nata in America, a Jessup Pennsylvania… ed era quindi di
diritto Cittadina Americana. I due Coniugi, Claudio e Livia hanno avuto un solo figlio,
che chiamarono Paolo… in cio’ arquistando il suo Nonno paterno, il caro e amatissimo Zio Paoletto.
Dopo diversi anni di lavoro trascorsi dallo Zio Claudio anche lui in miniera… la Zia
Livia, visto che aveva ancora dei familiari in America, tra cui il suo fratello piu’
grande, Feliciano…(che abitava in Pennsylvania)…la Zia Livia - approfittando della
sua Cittadinanza Americana -- ha deciso di emigrare in America, portando con lei il
Figlio Paolo… e quindi da la’ha poi potuto richiedere il marito Claudio, che e’ cosi’
potuto partire pure lui, alcuni mesi dopo.
Dopo una decina di anni trascorsi in America, gli zii decisero di costruirsi una bella
casa alla Villa, in vista di un loro ritiro in Paese, dopo il pensionamento. E cosi’,
piuttosto che spendere dei bei soldi per riattare la casa dell’ Oppiello… che pero’ non era
sufficientemente grande per poter ospitare anche il Figlio Paolo, gli Zii decisero di far
abbattere la vecchia Stalla delle Vacche, che avevano ereditato dallo Zio Paoletto…
e di costruirvi al suo posto una bella e confortevole casa, a due appartamenti.
Gli zii, poi, al momento del loro pensionamento, si ritirarono effettivamente al Paese…
ma il figlio Paolo resto’ invece in America dove nel frattempo si era sposato ed aveva
avuto due figlie…
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