giovedì 27 ottobre 2016

DI QUESTO E D’ ALTRO… SONO STATI CAPACI I MORELLI DELLA VILLA… NEL CORSO DELLA STORIA…






(Tre Brevi Racconti -Verita’ di: Ezio Morelli)


Racconto Nr. 2… 
 
  
A la Villa… Quel Maiale che ji e’ morto, dal Poro Orazio”
 
Alcuni mesi fa, quando ho deciso di mettere per iscritto questa
mia Simpatica Memoria… l’ avevo innocentemente intitolata…
 
“QUEL MAIALE… DEL PORO ORAZIO…” in cio’ chiaramente
intendendo… quel maiale che era gia’ piuttosto grande… ma che
poi gli era inspiegabilmente morto… al Povero Orazio…
 
Una Sventura, questa… che al tempo fece molto, molto scalpore
alla Villa…
 
E si’, perche’ al tempo… ormai quasi un Secolo fa… alla Villa
presso le Famiglie Povere… la morte del Maiale costituiva una
Sventura anche molto piu’ grave di quella della perdita stessa di
un qualsiasi Familiare, al di fuori – ovviamente – del Capo Famiglia…
 
Perche’ il Familiare, a ben vedere… era pur sempre una bocca in
piu’ da sfamare… Ma il Maiale, invece, era una grossa, anzi proprio
una immensa Ricchezza… perche’ voleva dire la Vita e la Sussistenza
assicurata per tutti in Famiglia… almeno per un altro Anno.
 
Ma avevo appena finito di scrivere quel Titolo… quando un sinistro
Presagio mi assale… Era uno Scherzo di pessimo gusto… di quel
Maledetto LEXEMA SUPERSEGMENTALE per cui tu dici o scrivi
qualche cosa… e quel Maledetto Lexema… ecco che ti ci sputa e
piscia letteralmente su… e contrariamente alle tue piu belle e genuine
Intenzioni… ti cambia e ti stravolge di punto in bianco tutto il significato…
 
Che… “Quel Maiale del Por Vattelpesca…” poteva benissimo venir
recepito in modo altamente ed estremamente offensivo…
 
E cosi’… ecco che io… come ho fiutato il Pericolo… d’ improvviso
mi fermo… e penso a rigirare ben bene la Frittata… Faccio una bella
Retromarcia… rigiro quel testo in modo assolutamente nitido, chiaro e
Soprattutto inoffensivo… e cosi’… proprio sul filo del Rasoio… ecco
che io mi salvo abilmente in corner… e evito quindi il PA-TA-TRACK!
 
Questo “Poro Orazio” (dove “Poro” e’ il corrispondente Villante per
“Povero”) era un Vecchietto molto povero che alla Villa… e abitava
vicino alla Chiesa. E se non erro mi pare che era della Famiglia dei
“Coldagelli”, oppure dei “Menchella”, che di Cognome facevano p ero’
“Bellucci”… e comunque lui era di quel Vicinato li’.
 
Era cosi’ Povero, questo orazio… che quando lo chiamavano, lui
andava sempre ben volentieri a “Opre” con tutti, perche’ cosi’ lui aveva
il suo Bel Pasto della giornata assicurato…
 
E poi gli pagavano anche la giornata, il piu’ delle volte in Natura…
perche’ al tempo i soldi in circolazione ce n’ erano veramente pochi…
per cui chi ce li aveva… stava sempre molto attento e oculato a spenderli… 
perche’ altrimenti gli finivano e quindi, poi… Lui non ce li aveva piu’…
 
Per contro… chi i soldi invece NON ce li aveva… proprio perche’ non
ce li aveva… non li poteva cosi’ neanche spendere…
 
E qui vi prego di scusarmi tanto… ma a me mi pare che il Sillogismo
Proprio funzioni… E che il discorso, qui… non faccia proprio la benche’
minima Piega…
 
Io non l’ ho mai conosciuto questo “Poro Orazio”, che alla Villa era
pero’ Famosissimo… per cui lo conoscevano tutti… E non gia’ per
quello che lui aveva… bensi’ per quello che lui NON aveva, perche’
ove si eccettuino la sua grande, grande, Grandissima Dignita’… e al
tempo stesso anche una cotal… tanto assai Grande Miseria… di Lui
dicevan tutti Coloro che l’ avevano conosciuto… che gli restavano
soltanto… gli occhi per piangere…
Le Persone piu’ grandi di me, alla Villa… me lo descrivevano come
una Persona veramente a Modo…poverissimo si’, ma al tempo stesso
molto dignitoso e particolarmente affabile con tutti… e specie con i
Bambini che eran sempre li’ per un Sorriso… una Bella Bicciafavola
o per semplicemente una Carezza…
 
Mi dicevano, queste Persone… che per non sporcarsi le Calze (che poi
da noi sarebbero i Pantaloni)… non solo quando lavorava nei campi…
ma anche quando mangiava… lui portava come “parananze” (come
“grembiule” cioe’)… una “Balla del Grano” . Una balla essendo un
semplice sacco vuoto di juta che contiene all’ incirca un quintale di
grano, cioe’ “du’ Mine”…nell’ Idioma nostro Locale…
 
Quel che e’ piu’… quando veniva servito il da mangiare, sia il Pranzo,
a mezzogiorno, solitamente giu’ nel Campo… e sia la Cena alla Sera,
una volta tornati a Casa… lui era sempre solito “pulire” le sue Posate… 
con quella sua Balla… perche’ nonostante non fosse certo il massimo
in fatto di pulizia e di igienicita’… quell’ atto a lui gli dava un senso
di Grande Sicurezza… Per cui lui, in quel modo… si sentiva molto
piu’ sicuro…. E molto piu’ a suo Agio…
 
E cosi’ la Gente prese ben presto a non farci piu’ caso… pero’ ricordando
Questo Singolare Personaggio come una Persona veramente a Modo…
e come una Persona, comunque, degnissima e meritevole quindi del
Massimo Rispetto…
 
Un brutto giorno pero’, poco dopo il Mezzo Agosto… a questo Orazio
gli si ammalo’ il Maiale… che poco dopo, nel giro appena di due o
tre giorni gli mori’…
 
Questo fu un colpo durissimo per lui… proprio alla stessa stregua di
un grave lutto Familiare.
 
Mi pare che in Casa fossero soltanto lui e la Moglie, ma non vorrei
Giurarlo… e la morte del Maiale, in una Famiglia molto povera…
voleva praticamente dire la fame… e anche quella piu’ nera… per
cui lui ben presto stava proprio arrivando al culmine della Disperazione…
 
Mio Zio Nazzareno (alias “Nenetto”) Morelli, suo vicino di Casa…
con un gesto che lo rese veramente Nobile agli occhi di tutti, in Paese…
si assunse allora l’ Onere e l’ Onore… di ricomprargli un bel Maiale,
e anche gia’ grandicello… e pronto quindi per il Dicembre -- cosidetto
della “Passione” -- quando da noi alla Villa si ammazzano i Maiali…
 
Della “Passione”… perche’ a noi ci dispiaceva ammazzarli… perche’
Noi ai nostri Maiali gli volevamo Bene… perche’ loro erano stati nostri
Compagni di Vita per un Anno intero …
 
E loro pure ci volevano bene… perche’ erano lieti di potersi immolare
per Noi…
 
“Io muoio… perche’ Tu e la Tua Famiglia… possiate vivere!…”
L Urlo del Maiale Morente… non era affatto un Urlo di Dolore…
Bensi’ era una Preghiera… Una Solenne Preghiera al Cielo!…
…..
La sera avanti il suo solito giro per i Contadini della nostra Zona, lo
Zio “Nenetto” ando’ a trovare lo Zio Gigetto… un suo Cugino ormai
piuttosto alla lontana… -- di qualche cinque se non forse addirittura sei
Generazioni -- ma con il quale, come anche con “Balduccio” il Fratello
Di Gigetto…… il rispetto e’ sempre stato altissimo…
 
Infatti, nel giro di appena pochi mesi… entrambi i Rami delle Famiglie
dei Morelli di allora… vennero praticamente decapitati con la morte
prima di “Balduccio” Morelli, il Rappresentante allora piu’ in Vista
della Famiglia… e quindi, appena alcuni mesi dopo, con quella di mio
Nonno Luigi, il Padre di mio Padre…
 
E cosi’, in una Famiglia Fortemente Patriarcale come era quella di Noi
Morelli… lo Scettro di Guida della Famiglia passo’ proprio a Gigetto
Morelli, il fratello minore di “Balduccio”… che a poco piu’ di quaranta
Anni d’ Eta’… si trovo’ cosi’ ad assumere, per ben oltre un Ventennio…
 
il ruolo di Guida e di Timoniere della intera, Grande Famiglia Morelli.
Gigetto approvo’ l’ operazione senza batter ciglio… dicendo che lui
si sarebbe fatto direttamente carico della meta’ della Spesa mentre
l’ altra meta’ sarebbe poi stata suddivisa tra tutti gli altri Morelli della
Villa… che aderivano all’ iniziativa…
 
E cosi’… poiche’ lo Zio commerciava in Uova, Pelli di Coniglio,
Metalli di Recupero, Conigli, Pollame ecc… Lui faceva regolarmente
il Giro anche di tutti i Contadini della nostra Zona… Gli fu quindi
abbastanza facile trovare questo Maialetto, gia’ all’ indomani…
presso il “Marchesciano” del Palazzo.
 
Lo compro’ subito… e lo pago’ lui direttamente, certo com’ era che…
Una volta incassato il “PLACET” di Gigetto… poi l’ intera Famiglia
Morelli (ovvero TUTTE le Famiglie dei Morelli del Paese ) avrebbero
tutte contribuito, come in effetti poi avvenne... tranquillamente e senza
discussioni.
 
Lo Zio “Nenetto” chiese quindi al “Marchesciano” di portargli giu’
il Maialetto alla Villa con la Treggia, per cui quest’ utimo tacco’ i
Bovi e dato che si era in Piena Estate… e che il Chiascio era quindi
in secca… i due presero la Strada piu’ Breve e passarono per Mazzone
e Casabionda.
 
Dopo di che, con questo Maialetto ben bene legato per le Zampe… messo
in un Cistone de la Bocata… e ben bene caricato e legato sulla Treggia…
i Due risalirono da “Fornibocca”… e arrivarono fino alla Casa dello
Zio Nenetto, che provvisoriamente mise quel Maialetto nella sua Stalla.
 
La Sera poi, quanno ‘sto Poro Orazio arviene su dal Campo stracco
Morto e stracialito…… ‘l Zi’ Nenetto… visibilmente allegro in volto…
va giu’ da Orazio… e scherzosamente gli dice di andarsi a riprendere
il Maiale…
 
Ma questo Orazio, poveretto e incredulo… pensa subito a uno scherzo,
di assai Pessimo Gusto… ma poi… pur di non scontentare “Nenetto”
che in quela circostanza Gli era stato molto vicino… va su nella Stalla
con lui…e vede questo Maialetto in uno stalletto che lo Zio teneva
Normalmente vuoto, ma che usava solo quando doveva svezzare gli Agnelli…
 
Lo Zio gli dice che quello era un Dono della Famiglia Morelli…
 
Al che Orazio -- poveretto -- si commosse e scoppio’ veramente in un
Pianto a dirotto…
 
Ma come lui si riebbe, dopo alcuni minuti… abbraccio’ forte forte lo Zio
Nenetto… ringraziandolo tanto tanto, e con lui tutta la Famiglia Morelli…
E quindi Orazio… cosi’ concluse… con queste povere, semplici parole…
 
“E’ ‘n bel po’ Bello…
 
‘N te ‘l Vecinato d’ avecce
 
Cristiani sui quali Te ce possi conta’
 
Quanno ce n’ hai Bisogno…”
.
Il che, italianamente suona:
 
“E’ Veramente Bello…
 
Nel Vicinato averci…
.
Persone sulle quali Tu puoi contare
 
Nel Momento del Bisogno!...”

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