venerdì 20 aprile 2018

QUEL FATTO DI SANGUE DI 120 ANNI FA....

QUEL FATTO DI SANGUE DI 120 ANNI FA…

NELLA RICOSTRUZIONE STORICA DEL COMPIANTO PROFESSOR EZIO MORELLI DI VILLA COL DE’ CANALI

REVISIONATO DALLO STORICO DI VILLA COL DE CANALI PROF. EURO PULETTI



 La storia di fine Ottocento, qui ...raccontata dal compianto Ezio Morelli, somiglia, un poco, a quella, tristissima, narrata ne “La cavalla storna” di Giovanni Pascoli, poesia scritta, dal poeta stesso, in ricordo del padre, ucciso sulla sua carrozza, mentre faceva ritorno alla propria casa.

“Non si finisce mai di imparare... come non si finisce mai di apprendere...


 Io, veramente, pensavo di sapere quasi tutto del mio Paese di Villa Col de’ Canali... e invece no!...
Parlando, qualche giorno fa, con una mia vicina di casa al Paese... il nostro discorso cadde su quella grossa croce di ferro che c’è, lì, al Ponte Lungo, o se vogliamo, in cima alla Salita dei Martinelli... 

       
Tale croce di ferro sostituisce, idealmente, la cosiddetta “Crocetta del Por Nicola”, poco oltre piantata, ma dall’altra parte della strada, per ricordare la morte d’un uomo di Costacciaro ed utilizzata, come riferimento, dai giocatori villanti di ruzzola e boccia lunga, i quali, proprio in corrispondenza di essa, fattisi, probabilmente, il segno della croce, tornavano, puntualmente, sui propri passi, onde evitare la ripida Discesa dei Martinelli. 


 La mia compaesana mi riferì che, proprio in quel posto, nel 1899... era stato ucciso un uomo, con due colpi di fucile, sparati da distanza ravvicinatissima...


 Si dice che la Mandante dell’Omicidio, dalla sua Casa di Costacciaro... aveva la finestra aperta… come lei stessa udì i due spari... colta da profondo, anzi profondissimo rimorso... corse giù in strada... andando in giro per le case e gridando che avevano sparato a suo Marito...


 Il giovinotto di cui la donna si era invaghita... e che, in assoluto, non ebbe parte alcuna nella vicenda... già all’indomani, se ne partì per l’America, dove, peraltro, già da qualche tempo, aveva progettato di andare...


 La Mandante si ritrovò, così, non solo senza il Marito... ma perse anche l’uomo di cui si era invaghita...


 L’Assassino, diversi anni dopo... trovandosi in punto di morte, volle confessare il suo delitto al Buon Padre Luigi... di Costacciaro... il Frate, cioè, che, alcuni anni più tardi, quando sono nato io... mi somministrò il Sacramento del Battesimo e mi fece Cristiano...


 Lo stesso Padre Luigi è anche il Protagonista del mio racconto... “I ovi del zi’ frate...”.
Padre Luigi mantenne sempre, doverosamente, il segreto confessionale, ma questo si rivelò un autentico segreto di Pulcinella... perché, in paese, ormai tutti sapevano...


 Mi riferisce, ancora, la compaesana che la Vittima era un ricco e stimato uomo di Costacciaro... tale Nicola Aliberti (Costacciaro, 1865 - Villa Col de’ Canali, 1899), che, come da sua abitudine,... veniva regolarmente alla Villa per giocare a carte... nella Casa di un mio ricchissimo e, neanche tanto lontano, Parente... Ubaldo Morelli, detto “Balduccio”, dove dei giocatori incalliti si ritrovavano, regolarmente, per svagarsi con le carte... Finita la “passatella”, la vittima predestinata se ne stava tornando a Casa, a Costacciaro... con il suo agile calesse... o volantino…


Scelto con cura il luogo dell’agguato, il Killer dovette, così, appostarsi in località“Cerquetìni”, proprio sopra il Ponte Lungo... e, con tutta evidenza, nascosto dietro un cespuglio... all’arrivo dell’ignara Vittima, quindi, questi gli assestò due colpi di doppietta... da distanza ravvicinata... dieci, forse quindici metri...l’uomo, trasportato, d’urgenza, in gravissime condizioni, in una casa di Villa, probabilmente quella del futuro Maresciallo dei Reali Carabinieri Antonio Puletti, in località “L’Oppiello”, vi esalò, qualche tempo dopo, l’ultimo respiro”.

 
 

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