A PROPOSITO DEL NOME DI..." VILLA COL DE' CANALI " CHE VEDETE NELL'INSEGNA STRADALE...DA DOVE DERIVA QUEL NOME?
Per saperne di più...leggete la storia che segue!di EZIO MORELLI
“VILLA COL DE’ CANALI”: L’ Origine del Tuo Nome…
Al mio Carissimo Paese di Villa Col de’ Canali… io vorrei proprio porre questa bella e semplice domanda:
“Mia Carissima Villa Col de’ Canali…ma da dov’ e’ che spunta fuori… o che ha avuto origine questo Tuo stesso e per certi versi strano… o incomprensibile… o meglio ancora… irrazionale Nome?...”
Per poter rispondere a questa domanda o magari per poterci vedere un po’ piu’ chiaro… cerchiamo di ripercorrere a ritroso la sua Storia, per poter cosi’ risalire… a dov’ e’ che si e’ originato l’ ” inghippo” -- se cosi’ si puo’ chiamare -- ammesso e non concesso che pur di “inghippo” possa effettivamente a trattarsi…
Ma per me l’ “inghippo” pero’… non solo non c’ e’… ma la ragione e’ anche assai chiara ed evidente…
Che fosse allora… qualche grossolano errore di traduzione, magari da parte di qualche ignorante o ignorantello Canonico… o magari di qualche altrettanto ignorante o ignorantello Notaro… verosimilmente prodottosi, nell’ un caso o nell’ altro magari nei secoli addietro?
Che fosse allora… qualche grossolano errore di traduzione, magari da parte di qualche ignorante o ignorantello Canonico… o magari di qualche altrettanto ignorante o ignorantello Notaro… verosimilmente prodottosi, nell’ un caso o nell’ altro magari nei secoli addietro?
Perche’ anticamente, a conoscere non diciamo tanto il Latino… bensi’ appena appena un po’ di quel latino tardo scolastico (ovverosia il latino ecclesiale)… erano solo queste due Categorie di Persone… e cioe’ i Canonici e i Notari…
Ma qui assai meglio sarebbe dire solo i Canonici… perche’ i Notari, in genere erano null’ altri se non quegli Ecclesiastici mancati… che dapprima magari, come “Probandi”studiavano per diventare Canonici... che, a mio avviso, dovevano rappresentare proprio il primo Livello della Gerarchia Ecclesiale… come Responsabili, cioe’, della Canonica.
Ma questo, ci terrei bene a precisarlo, io lo direi sulla sola base del comune buon senso, e non certo con quella netta e palese cognizione di causa che e’ tipica di quelle persone
che siano non solo istruite, ma anche particolarmente edotte negli Affari della Chiesa.
Una sorta, cioe’… di Curato di primo livello che, a seconda dei tempi e dei luoghi… nelle campagne poteva ben assumere la figura del povero Curato di Campagna…
Curato con l’ Obbligo pero’ del Celibato… e comunque con la relativa Ordinazione Sacerdotale…
Ma il Celibato… se era vero che non a tutti piaceva… ancor piu’ vero era… che era anche di quanto mai difficile osservanza…
E cio’ perche’ la tentazione e’ grande… e ancora piu’ grande ancora e’ il richiamo stesso della Carne… e della continuazione stessa della Vita…
La risultante, di tutto cio’… era che molti di questi “Probandi”… poi finivano con lo “spretarsi”, in cio’ abbandonando “tout court” quell’ abito talare, che loro erano tenuti a indossare abbastanza presto, dopo essere entrati in Seminario… anche se i formali “Voti” Sacerdotali non li avevano ancora presi…
Ma la loro Cultura, anche con lo “spretarsi” non solo non la perdevano, ma essa era pur sempre pregevole, anzi pregevolissima per la Chiesa… per le funzioni cosidette “diaconali”.
Si tratta, nei casi di specie, dell’ assistenza nelle messe… nelle funzioni cioe’ di Sagrestano o anche di Economo o di semplice Inserviente/Tuttofare… di cui nelle Chiese e nelle Parrocchie in genere… c’ e’ sempre stato, come ce n’ e’ tuttora… tanto di Bisogno.
Orbene, poiche’ fino alla Rivoluzione Francese (e qui in Italia – direi - fino a tutto il periodo della Dominazione Napoleonica) non esisteva ancora affatto lo stato “laico” cosi’ come noi lo intendiamo oggi… di conseguenza non esisteva ancora neanche l’ Anagrafe.
Per contro nelle singole Chiese o comunque nelle Parrocchie esisteva pero’ il fatidico o il famigerato “Registro dei Battesimi” dove vi venivano registrate le sole persone che venivano “battezzate” e che in virtu’ di questo solo atto… venivano cosi’ “omologate” alla Comunita’ dei Credenti… e venivano cosi’ fatte “Cristiane…”
E su quello stesso identico “Registro dei Battesimi” – almeno per le Persone che poi continuavano a risiedere negli stessi luoghi – venivano poi annotati sia i Matrimoni, come anche le Morti… per cui costituiva assai spesso un documento di assoluta e vitale
Questi Notari – come gia’ detto -- erano in genere una specie di “Chierici” mancati, che pero’ assolvevano ad una importante funzione sociale che, fino alla Rivoluzione Francese, era comunque emanazione dello Stato giuridico-sacrale di netta derivazione Ecclesiale… e che al tempo costituiva l’ esatto equivalente di quello che noi ora chiameremmo lo “Stato di Diritto”…
Fatta questa importante premessa, e cio’ allo scopo di poter adeguatamente segnare i confini del nostro lavoro, almeno per quanto attiene all’ ambito di ricerca… possiamo ora andare all’ indiero… e vedere quale era l’ antica denominazione del toponimo, ovvero sia qual’ era… l’ Antico Nome del Nostro Paese.
E qui noi vi scopriamo subito una quanto mai interessante Verita’ come debitamente ci riferisce il Prof. Fabrizio Cece di Gubbio in “Villa Col de’ Canali e le sue Chiese - Gubbio 2007” per cui l’ antica denominazione del Paese, risalente all’ anno 1312,era “Villa Collis Canalis” (cioe’ la “Villa del Colle del Canale”).
E qui il termine “Villa” come e’ sempre lo stesso Prof. Cece a riferirci… sta ad indicare un piccolo agglomerato urbano di poche case, in funzione prevalentemente difensiva, mentre il toponimo “Collis Canalis” (cioe’ “il Colle del Canale”) e’ di molto piu’ antico… e ci viene quindi documentato gia’ da qualche mezzo secolo prima.
Il “Colle del Canale”, quindi… dove per “Canale” e’ chiaramente da intendersi il canale di scolo dalla montagna, ovvero sia, chiaramente quello che verra’ poi meglio conosciuto da noi moderni come “l Fosso de la Villa”… o addirittura “’l Fosso de la Foce”.
“Villa Collis Canalis” cioe’ la “Villa del Colle del Canale”… al singolare, quindi, essendo ben chiara la sua funzione di genitivo, in questo specifico contesto.
Ma genitivo e’ anche il caso del “Collis” che precede… anche qui in funzione di
E allora… torniamo pure alla nostra domanda di prima…
Da dove saltano fuori questi “Canali…” al plurale… se al nostro caro e beneamato
Paese di Villa, di “canali” almeno nel senso nostro del termine… non ce n’ e’… e
almeno a quanto a me risulta… non mi pare proprio che ve ne sia mai stata nemmeno
l’ ombra?
Orbene… per chi e’ avvezzo a certi “capricci linguistici” che a josa si producono, come anche se ne sono e da sempre prodotti… nella nostra stessa lingua italiana… dovremo noi dire qui che, almeno in questo specifico contesto relativo a…
“Villa Collis Canalis…”
…di errori di “traduzione” -- invero -- non ce ne sono mai assolutamente stati…
Ma se mai… quel che si e’ chiaramente verificato qui… e’ stato solo un incompleto
processo di derivazione linguistica dal latino alla nostra cara lingua italana… dove “canalis” (= del canale) e’ solo e resta tuttora concettualmente un genitivo singolare.
Un genitivo… che pero’ ha gia’ perduto la “’s” (che e’ tipica del genitivo di terza
declinazione), in cio’ finendo con il farlo nei fatti sembrare addirittura un plurale…e per giunta neanche un plurale latino, bensi’ ormai un plurale italiano…
Un plurale che qui si e’ prodotto solo per un banale incidente di percorso… e in un
contesto storico-linguistico dove del latino, ormai resisteva solo una minimale parvenza… mentre l’ italiano, qui nel nostro caso, non si era ancora stabilizzato a
sufficienza.
Siamo qui, proprio nel bel mezzo di quel grosso decadimento linguistico… dove
vengono letteralmente a scoppiare e a saltare in aria tutte e dico tutte le regole del latino in tutti i sensi; dove saltano le declinazioni, e dove l’ unica regola pare proprio essere quella del procedere come se fosse “a occhio…” .
E cosi’… ecco che la lingua dell’ uno, finisce con l’ essere piuttosto diversa da quella
dell’ altro… anche se a livello di una certa scolarizzazione, vi esiste e vi sussiste un
tenue filo di minimale comprensibilita’ che comunque le accomuna.
E sara’ poi da questo andare letteralmente in frantumi del latino… dapprima quello
classico, e quindi addirittura quello stesso scolastico e decadente… dai cui cocci,
opportunamente rimessi insieme e risistemati secondo gli usi e le diversita’ dei luoghi e
Tornando ora alla evoluzione che ha subito, nel corso dei secoli, la nostra originale
locuzione di “Villa Collis Canalis” dobbiamo con cio’ costatare come quel banale
“pastrocchio” linguistico, dovuto ad una rotazione assolutamente incompleta, sia
pienamente sintomatica dei tempi… per cui a questo punto, ormai, ci sarebbe solo da
sperare… che possa restare cosi’…
Un “pastrocchio” linguistico – il nostro -- dove la perdita, per indebolimento, della “s”
del genitivo latino… e’ stata pero’ poi compensata dalla preposizione – questa volta
italiana -- “de’…” visto che le preposizioni – come del resto e’ ben noto – non
esistevano nella lingua latina…
Un “pastrocchio” che comunque potrebbe pero’ ben presto stabilizzarsi definitivamente e trasformarsi in un autentico obbrobrio, almeno dal punto di vista filologico… qualora dovesse in futuro emergere – per attrazione linguistica -- la temuta dizione di: “Villa Col dei Canali”…
Va con cio’ osservato che questa potrebbe comunque gia’ essere nell’ ordine delle
cose… stanti gli schemi di evoluzione linguistica che comunque si evolvono secondo
delle regole inesorabili e anche ben precise… e che solo dipendono dai nostri stessi
comportamenti umani…
E cio’ secondo quella che ormai ci appare… come la versione “modernizzata” del
Nome del Nostro Paese, e che a noi Filologi ci appare sempre piu’ neanche come una
minaccia… ma come un vero e proprio destino ineluttabile… che pende su questo gran
E su quello stesso identico “Registro dei Battesimi” – almeno per le Persone che poi continuavano a risiedere negli stessi luoghi – venivano poi annotati sia i Matrimoni, come anche le Morti… per cui costituiva assai spesso un documento di assoluta e vitale
importanza anche e soprattutto per i Posteri e per le Generazioni successive…
Tutti gli altri esseri, pero’… era proprio come se non ci fossero… proprio come se non esistessero!
Visto quindi che anticamente non c’ era un’ Anagrafe… non esisteva – di conseguenza -- neanche un Catasto; per cui i trasferimenti di proprieta’ avvenivano sulla base di semplici atti notarili denominati “Cartulae” che, almeno fino a tutto il ‘700, venivano redatti in quel “latinorum” da parte di questi Notari... che poi e’ la forma piu’ strampalata e degenere dello stesso latino “scolastico”…
complemento di specificazione.
L’ Agglomerato (urbano) del Colle del Canale… questo e’ il significato chiaro e
preciso del toponimo originale.
Ma allora questi “Canali” (al plurale) che oggi noi troviamo nel nome stesso del
Paese… da dov’ e’ che saltano fuori?
E’ forse uno (o magari l’ ennesimo) di quei tanti errori di traduzione o di trasposizione
fantasiosa o fantastica ai quali la storia stessa ci ha abituati… e dove a distanza di luoghi e di anni… ecco che un innocentissimo “baucons de marbre” (cioe’: un “balcone di marmo” ) ti diventa, quasi per incanto… “…el bel Coms de Mamber” (cioe’ il Bel Conte di Mamber)?…
Fischi per fiaschi, insomma… e corbellerie varie… e poi… e poi…
Chi piu’ ne ha… piu’ ne metta!
E ad ogni modo, se noi non siamo ancora proprio a quel livello… dovremo comunque
arguire e riconoscere che… a quel livello… assai poco ci manca!...
Non parliamo poi del piu’ celebre di questi cosidetti “svarioni” - o se proprio
vogliamo “ sfondoni”… la’ dove un innocente volgarizzatore medievale… nel suo
tradurre letteralmente l’ espressione latina
“…Rex et Regina in hoc luco deambulare solebant, Dido atque Aeneas…”
… molto innocentemente fini’ con il diventare il celebre “Poeta Ignorante”… per quel
suo celebre errore storico che da allora e’ diventato addirittura un’ icona… e che lo ha
reso di punto in bianco famoso… la’ dove lui ebbe testualmente a tradurre:
“…in questo Bosco passeggiar solea
il Re Didone… con la Regina Enea!...”
Tutto cristallinamente giusto… e tutto letteralmente corretto…
Pero’ va debitamente sottolineato che… anche i ruoli hanno la loro importanza, e non
vanno quindi assolutamente confusi e men che meno sottovalutati… se e’ vero che, a
quanto – almeno -- ci insegna la Storia…
…il Re era Enea…
L’ Agglomerato (urbano) del Colle del Canale… questo e’ il significato chiaro e
preciso del toponimo originale.
Ma allora questi “Canali” (al plurale) che oggi noi troviamo nel nome stesso del
Paese… da dov’ e’ che saltano fuori?
E’ forse uno (o magari l’ ennesimo) di quei tanti errori di traduzione o di trasposizione
fantasiosa o fantastica ai quali la storia stessa ci ha abituati… e dove a distanza di luoghi e di anni… ecco che un innocentissimo “baucons de marbre” (cioe’: un “balcone di marmo” ) ti diventa, quasi per incanto… “…el bel Coms de Mamber” (cioe’ il Bel Conte di Mamber)?…
Fischi per fiaschi, insomma… e corbellerie varie… e poi… e poi…
Chi piu’ ne ha… piu’ ne metta!
E ad ogni modo, se noi non siamo ancora proprio a quel livello… dovremo comunque
arguire e riconoscere che… a quel livello… assai poco ci manca!...
Non parliamo poi del piu’ celebre di questi cosidetti “svarioni” - o se proprio
vogliamo “ sfondoni”… la’ dove un innocente volgarizzatore medievale… nel suo
tradurre letteralmente l’ espressione latina
“…Rex et Regina in hoc luco deambulare solebant, Dido atque Aeneas…”
… molto innocentemente fini’ con il diventare il celebre “Poeta Ignorante”… per quel
suo celebre errore storico che da allora e’ diventato addirittura un’ icona… e che lo ha
reso di punto in bianco famoso… la’ dove lui ebbe testualmente a tradurre:
“…in questo Bosco passeggiar solea
il Re Didone… con la Regina Enea!...”
Tutto cristallinamente giusto… e tutto letteralmente corretto…
Pero’ va debitamente sottolineato che… anche i ruoli hanno la loro importanza, e non
vanno quindi assolutamente confusi e men che meno sottovalutati… se e’ vero che, a
quanto – almeno -- ci insegna la Storia…
…il Re era Enea…
e Didone, invece era la Regina!...
E allora… torniamo pure alla nostra domanda di prima…
Da dove saltano fuori questi “Canali…” al plurale… se al nostro caro e beneamato
Paese di Villa, di “canali” almeno nel senso nostro del termine… non ce n’ e’… e
almeno a quanto a me risulta… non mi pare proprio che ve ne sia mai stata nemmeno
l’ ombra?
Orbene… per chi e’ avvezzo a certi “capricci linguistici” che a josa si producono, come anche se ne sono e da sempre prodotti… nella nostra stessa lingua italiana… dovremo noi dire qui che, almeno in questo specifico contesto relativo a…
“Villa Collis Canalis…”
…di errori di “traduzione” -- invero -- non ce ne sono mai assolutamente stati…
Ma se mai… quel che si e’ chiaramente verificato qui… e’ stato solo un incompleto
processo di derivazione linguistica dal latino alla nostra cara lingua italana… dove “canalis” (= del canale) e’ solo e resta tuttora concettualmente un genitivo singolare.
Un genitivo… che pero’ ha gia’ perduto la “’s” (che e’ tipica del genitivo di terza
declinazione), in cio’ finendo con il farlo nei fatti sembrare addirittura un plurale…e per giunta neanche un plurale latino, bensi’ ormai un plurale italiano…
Un plurale che qui si e’ prodotto solo per un banale incidente di percorso… e in un
contesto storico-linguistico dove del latino, ormai resisteva solo una minimale parvenza… mentre l’ italiano, qui nel nostro caso, non si era ancora stabilizzato a
sufficienza.
Siamo qui, proprio nel bel mezzo di quel grosso decadimento linguistico… dove
vengono letteralmente a scoppiare e a saltare in aria tutte e dico tutte le regole del latino in tutti i sensi; dove saltano le declinazioni, e dove l’ unica regola pare proprio essere quella del procedere come se fosse “a occhio…” .
E cosi’… ecco che la lingua dell’ uno, finisce con l’ essere piuttosto diversa da quella
dell’ altro… anche se a livello di una certa scolarizzazione, vi esiste e vi sussiste un
tenue filo di minimale comprensibilita’ che comunque le accomuna.
E sara’ poi da questo andare letteralmente in frantumi del latino… dapprima quello
classico, e quindi addirittura quello stesso scolastico e decadente… dai cui cocci,
opportunamente rimessi insieme e risistemati secondo gli usi e le diversita’ dei luoghi e
delle diverse realta’ locali… che si origineranno le nuove lingue “neolatine”.
Tornando ora alla evoluzione che ha subito, nel corso dei secoli, la nostra originale
locuzione di “Villa Collis Canalis” dobbiamo con cio’ costatare come quel banale
“pastrocchio” linguistico, dovuto ad una rotazione assolutamente incompleta, sia
pienamente sintomatica dei tempi… per cui a questo punto, ormai, ci sarebbe solo da
sperare… che possa restare cosi’…
Un “pastrocchio” linguistico – il nostro -- dove la perdita, per indebolimento, della “s”
del genitivo latino… e’ stata pero’ poi compensata dalla preposizione – questa volta
italiana -- “de’…” visto che le preposizioni – come del resto e’ ben noto – non
esistevano nella lingua latina…
Un “pastrocchio” che comunque potrebbe pero’ ben presto stabilizzarsi definitivamente e trasformarsi in un autentico obbrobrio, almeno dal punto di vista filologico… qualora dovesse in futuro emergere – per attrazione linguistica -- la temuta dizione di: “Villa Col dei Canali”…
Va con cio’ osservato che questa potrebbe comunque gia’ essere nell’ ordine delle
cose… stanti gli schemi di evoluzione linguistica che comunque si evolvono secondo
delle regole inesorabili e anche ben precise… e che solo dipendono dai nostri stessi
comportamenti umani…
E cio’ secondo quella che ormai ci appare… come la versione “modernizzata” del
Nome del Nostro Paese, e che a noi Filologi ci appare sempre piu’ neanche come una
minaccia… ma come un vero e proprio destino ineluttabile… che pende su questo gran
bello e fantasioso Nome di… Villa Col de’ Canali…
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