giovedì 26 maggio 2016

“SANT’ ANTOGNIN DE LEGNO…”IL CANTO IN ONORE DI S. ANTONIO ABATE…







Nell’ Alta Umbria,  tra Religione, Storia  e  Folclore…

 Dove  dalla nostra  amata Civilta’ dei Campi, intrisa di Fede Religiosa…

Nasce il  Celebre :

“SANT’ ANTOGNIN  DE LEGNO…”

IL CANTO  IN  ONORE  DI  S. ANTONIO  ABATE…



Lo  Cantavamo anche noi alla Villa,  nel giorno di S. Antonio Abate,  il Santo Protettore degli Animali….. 

Alloraquando il  Prete, dopo la immancabile Messa in Chiesa, con la  specifica Liturgia, espressamente rivolta al Mondo degli Animali… passava per le Stalle a benedire gli Animali…  

Lui  raccoglieva, con l’ occasione,  anche delle abbondanti Offerte… stante la ben nota e proverbiale Generosita’ delle nostre  Carissime e Laboriose  Genti di Campagna.

Ma quel Canto veniva cantato anche a Gubbio, nelle Cerimonie della Benedizione degli Animali.  E a Gubbio,  viene cantato anche al giorno d’ oggi…  in occasione della Festa dei Ceri… da parte dei Ceraioli  cosidetti  “Santantognari”…  I Ceraioli, cioe’… seguaci di S. Antonio…

Dove il Sant’ Antonio dei Ceri… NON E’ AFFATTO QUELLO PIU’ FAMOSO DI PADOVA… MA E’ INVECE  QUELLO  MOLTO PIU’ UMILE E MODESTO… E  CON LA TONACA TUTTA LERCIA… E ANCHE  PIU’ VOLTE RATTOPPATA del Povero Frate di Campagna…

Anche a Gubbio, quindi… il S’ Antonio che si e’ sempre venerato e che si venera tuttora e’ il  S. Antonio Abate,  il  Santo Protettore degli Animali…  E qui c’ e’ da dire…  che non e’ neanche… che qui si onorasse tanto il Santo…  spiritualmente o idealmente inteso… 

Ma l’ espressione molto realistica e direi quasi “pittoresca”… del  “Sant’ Antognin  de Legno…”   realizza un concetto di grande affetto e familiarita’… come chiaramente attesta l’ uso del  diminutivo, come era largamente in uso nelle societa’ agricole e
contadine di allora…
 
 Inoltre, questa espressione stava ad indicare anche   e soprattutto  LA VENERAZIONE MATERIALE DELLA STATUA…  e neanche tanto l’ immagine  del Santo che lei invece rappresenta…
 
E questo, se da un lato non e’ affatto bello dal punto di vista religioso – che, com’ e’ ben facile comprendere, costituisce pur sempre un palese indice di IDOLATRIA…  dall’ altro lato pero’ ci attesta, in modo assai chiaro, netto e tangibile…  l’ Origine nettamente Pagana  e  nei fatti chiaramente  Idolatra della Festa stessa dei Ceri… una connotazione che questa festa mantiene chiaramente anche ai nostri Giorni.
 
E cio’ perche’ il Contadino, avvezzo com’ e’ alle sue Care Certezze della Terra… non
solo lui e’ un assoluto e convinto iper-Conservatore… che ha paura di tutto cio’ che e’
nuovo… e che lui quindi odia e detesta, perche’ quelle nuove son cose che lui in
assoluto non conosce, e sulle quali quindi lui non puo’ assolutamente fare alcun affidamento.
 
E cosi’ al Contadino, in genere, non interessavano affatto i  Sermoni di elevata Spiritualita’ o  Tensione  Ideale…  bensi’ gli interessavano  i discorsi molto, ma molto spiccioli e concreti…  magari anche terra… terra… e legati espressamente alla  Materialita’ vivida e tangibile delle Cose…
 
E cosi’ i nostri Carissimi Contadini  non si rivolgevano affatto al  S. Antonio… magari anche Dottore della Chiesa… spiritualmente inteso;  che pero’ se ne stava o che se ne sta…  beato e tranquillo  in Cielo, magari  nel  bel mezzo del Coro degli Angeli… Bensi’ loro preferiscono rivolgersi  a quel  loro caro e amato
 
“Sant’ Antognin de Legno…” 
 
che era invece rappresentato dalla Statua  materiale che essi potevano non solo vedere…ma anche toccare tangibilmente con mano…
 
E in cio’ essi la consideravano --  parliamo sempre della Statua, e non gia’ del Santo -- come un’ Entita’ Veramente Amica…   ed e’ proprio nell’ effige material di quella Statua…  che loro veneravano e rispettavano il Grande Santo…  il Protettore dei loro Animali…
 
E questo noi diciamo…  perche’ nella Societa’ Agricola e  Contadina  in genere… e piu’ nello specifico anche in quella Eugubina e Villante…  gli Animali assai spesso
contavano non solo come le Persone… ma alle volte Anche Molto di Piu’…
 
Non a caso, le nostre umili e laboriose Genti dei Campi… prima di mangiare loro
stesse… si curavano e si premuravano sempre… di governare e di dover dar da mangiare  agli Animali…   E qui noi non solo parliamo dei loro Animali, ma anche di Quelli degli altri… e con i quali si trovavano ad entrare in contatto, magari durante i lavori dei Campi.
 
Si puo’ quindi a questo punto assai ben comprendere come  la Morte del Maiale, specie se gia’ bello grosso, nelle Famiglie Povere di Campagna… era ritenuta una Vera e  Propria  Calamita’…
 
Una  Disgrazia e una Sciaugura nella Famiglia, che addirittura era considerata  MOLTO PIU’ GRAVE  della stessa Morte di un Bambino o di una Bambina, magari in tenera eta’… che dopo tutto rappresentavano pur sempre…
 
…UNA BOCCA IN PIU’ DA SFAMARE…
 
E quando capitava che una Maiala (oggi noi la chiameremm una Scrofa)  figliava un numero di  Maialetti superiore al numero dei  suoi Capezzoli…  Lei diventava assolutamente implacabile e alle volte anche Violenta… e a tratti fin anche Feroce…
 
Che al Maialetto o ai Maialetti piu’ piccoli… Lei NON LI FACEVA NEANCHE ATTACCARE AI SUOI CAPEZZOLI, in cio’ lasciandoli deliberatamente morire di fame…
 
Oggi noi giudicheremmo assolutamente insano o insensato il comportamento della Maiala… ma lei giustamente operava per la stessa Sopravvivenza degli altri suoi Piccoli… lasciando per loro del latte sufficiente per la loro crescita…
 
Si’ che la Maiala, dovendo istintivamente decidere se sacrificare uno o due dei suoi
maialetti piu’ piccoli… oppure rischiare che le morissero magari tutti (o comunque quelli piu’ grandi e piu’ ben messi e quindi con ,aggiori possibilita’ di sopravvivenza…) Lei ovviamente nel suo istinto… sa molto, ma molto bene  scegliere il male minore…
 
A noi, qui… non ci e’ purtroppo assolutamente possibile… poter  rappresentare visivamente… la forte tensione emotiva e ideale che emerge da questo importante, anche importantissimo Canto… che peraltro emerge da un profondo  Senso  di Religiosita’ che
al tempo stesso e’ sia personale che collettiva.
 
Per questo motivo, noi  consigliamo vivamente,  a chi ne ha o ne avra’ la possibilita’… di andare a vedere la Festa dei Ceri a Gubbio, che si tiene sempre e regolarmente  tutti gli anni,  il giorno 15 Maggio, Vigilia di S. Ubaldo, il protettore della Citta’
 
E piu’ specificamente noi consigliamo di seguire  soprattutto il  Cero di Sant’ Antonio… e quindi il Canto o i Canti dei  cosidetto “Santantognari”…
 
Sara’ comunque  quanto mai utile e pregevole una adeguata riflessione su quanto sopra… perche’ solo cosi’ sara’ possibile comprendere (o comunque di molto avvicinarsi) alla viva e vivida  Societa’ Agricola  e Contadina  dei nostri luoghi… e la stessa Civilta’ della Terra… con tutto quel che ne segue e ne  consegue.
 
Si’ che cosi’ – e a questo punto --  sara’ non solo possibile, ma nei fatti anche  molto piu’ agevole…   comprendere assai meglio anche la nostra stessa Spiritualita’…
 
I nostri  Atavici Valori e i nostri Sacri e Inveterati  Ideali…  di  noi tutti  Figli e Progenie delle Nostre  Carissime Genti di Campagna…  in cio’ ovviamente ricompresi anche noi stessi  Diretti  Discendenti di  Casa Morelli!...
 
 

… E ora ecco a Voi il Canto del

“SANT’ ANTOGNIN  DE  LEGNO…”

 

 Sant' Antognin de legno

 benedite le nostre Bestiole...

 

 La Vacca col Vitello,

 la Pecora e l' Agnello...

 

 la Maiala co’ i Maialetti...

 e la Su-me-e-ra!...  

                                                                      

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