venerdì 10 giugno 2016

ANCORA… DUE GRANDISSIMI VILLANTI…







(da:  Quaderni  di  Civilta’ Villante)     di:   Ezio  Morellli



ANCORA… DUE  GRANDISSIMI VILLANTI…


Erano CARLO DE PIAROCCA (al secolo Carlo Fiorucci) e
‘NTOGNINO DE L OPPIELLO (al secolo Antonio Cinti)…
.
I Due erano Amici proprio per la pelle… e assieme costituivano veramente
l’ accoppiata non solo Unica ma anche Vincente….
 
Al giorno loro se ne andavano a lavorare ciascuno nei propri campi, e almemo io non
ho notizia alcuna di lavori che essi facevano o che avevano fatto insieme.
 
Ma nei pochi momenti di svago, quando eran liberi dai faticosi lavori dei Campi…
Tu li vedevi sempre assieme, a parlare e a discutere animatamente su quel sedile di
legno che c’ era proprio accanto al muro, davanti a la Botega de Genezzio…
 
La Sera, poi -- vi parlo degli anni a cavallo tra il finire degli anni ’50 e gli inizi degli
anni ’60 -- su la Cucina de l’ Udovina c’ era la Televisione… con “Caro-Sello” e
“Lascia o Raddoppia” che costituivano le principali attrazioni… e che facevano
registrare sempre o quasi sempre il Pienone…
 
E cosi’ in Casa di quella povera Udovina che poi era la Bottegaia… subito dopo aver
finito di cenare lei si affrettava a sparecchiare la tavola… e quindi Gian Maria, il Figlio,
che spingeva il pesante tavolo di legno giu’ verso la parete, e contro il camino…
 
E quindi, in cio’ trasformando la loro bella Cucina in Sla TV… eccolo prendere i
Banchi di legno che erano collocati sopra un tavolino, vicino alla finestra… e sistemarli
per bene davanti alla televisione, su quattro file… con l’ aggiunta di un paio si sedie su
ciascuna fila e da ciascun lato.
 
E poi ecco la Gente… che impaziente aspettava sul Pianerottolo della cucina…
affrettarsi a prendere posto ciascuno nelle posizioni solite… che solo molto raramente venivano scambiate…
 
E cosi’ ‘Ntognino e Carlo… eccoli pure loro prendere regolarmente posto sul secondo
banco, sulla destra… con Carlo che aveva ‘Ntognino alla sua destra… per cui Carlo, dei
due, era sempre il primo a sedersi e sempre l’ ultimo a rialzarsi.
 
E non poteva essere affatto altrimenti, perche’ il posto di ‘Ntognino era notoriamente a
sbalzo… con il rischio, se si fossero alzate prima le altre Persone… che il Povero
‘Ntognino sarebbe poi finito a terra… come qualche volta gli e’ purtroppo successo.
Ma tale e tanta era la forza dell’ abitudine… e anche quella delle loro abitudini…
che non era affatto agevole cambiarle.
 
E cosi’ tu a quei due… tu li vedevi assai spesso che chiacchieravano, e dove era sempre
o quasi sempre Carlo a tenere banco e ad animare la conversazione; con ‘Ntognino…
che in genere annuiva, e che interveniva solo occasionalmente…
 
E i commenti, specie a Caro-Sello… erano non solo frequenti, ma anche assai belli,
pepati e alle volte anche pungenti… Che non a caso, Carlo, quelle due parole le
pronunciava in modo distinto e separato… per cui ragionevolmente presumo che lui intendesse anche scriverle…  proprio cosi’.
 
Carlo era proprio uno spettacolo, a sentirlo parlare e a commentare… abilissimamente
intercalando espressioni della sua bella, piena e vissuta… Cultura Contadina… con
quella bella ventata di Modernita’ e di Freschezza dal Mondo… che la Televisione
gli faceva veramente vivere… e delle quali cose lui stesso non solo godeva, ma anche ne
gioiva immensamente…
 
E cosi’, nell’ ambito dei Programmi Televisivi… a lui piaceva sempre e tantissimo
Caro-Sello… che lui – come gia’ detto - regolarmente pronunciava come se fossero due
parole assolutamente distinte e staccate. Ne veniva fuori un effetto comico pungente…
che pero’ era agevolmente percettibile… solo da parte di noi Villanti…
 
Perche’ qui ne veniva fuori proprio un bel doppio senso… con tanto di effetto comico…
E cio’ per via delle sue argute battute, assolutamente spontanee e naturali… che il piu’
delle volte costituivano un vero e proprio Spettacolo nello Spettacolo…
 
E cosi’ una volta, durante una  Pubblicita’ per i Gelati  “Alevagna”… ecco il buon Carlo che si rivolge  all’ Amico e gli fa…
 
“E gia’…  E’ proprio vero, ‘Ntogni’… quel che dice la Televisione…
 

“Son Gelati  di… Alevagna…

Sono estratti… di Erba Spagna!...”

 
Con l’ “Erba Spagna” qui… che, per noi Villanti… e’ proprio quel che per gli altri,
italianamente almeno… sarebbe l’ Erba Medica!...
 
E cosi’ ecco che,a questa battuta… la Paola de Guidone… che era seduta in terza fila e
proprio dietro a quei due… scoppia fragorosamente in una grossa, sonora… e
veramente titanica risata…
 
Che quelle della Paola de Guidone… come anche quelle della Sua Affettuosissima
Sorella, la Checcona… erano delle risate non solo fragorose, ma anche veramente,
veramente di gusto e micidiali…
 
Robe di ben altri tempi, Amiche e Amici miei Carissimi!...
 
******
 


Ma l’ episodio di questi due Personaggi, veramente vividi e e assolutamente
indimenticabili… quello che piu’ vivamente ha colpito la mia attenzione di giovane al
tempo neanche diciottenne… e’ quello del cosidetto “BRIVIDO BLU…”
 
 
Si’, che e’ proprio quello… il “BRIVIDO BLU” di cui a quella famosa canzone…
che al tempo era cantata – se non erro – proprio da Tony Dallara…
 
Ricordo ancora… che eravamo, questa volta, davanti all’ Osteria di Genezzio, quella
vecchia, nel Palazzo che al tempo fu del suo Suocero, il Por Balduccio Morelli…
 
C’ era, proprio davanti a la Botega… un bel Sedile di Legno che era costituito da un
Vecchio Travo, che appoggiava molto stabilmente su due grandi pietre, conciate e
quindi assolutamente regolari…
 
Io mi trovavo proprio li’ nei Paraggi, per puro caso… mentre Carlo era seduto su quel
Sedile e aspettava ‘Ntognino, che era andato dal Tabaccaio, giu’ ‘l Ponte del Fosso a
comprare “da fuma’…”
 
Dalla Curva dei Colli, e quindi dalle Fontanelle comincia intanto a sentirsi, proprio
bello possente e prepotente, il rombo di una Moto…
 
E qualcuno che subito esclama…
 
“Ecco quel Matto de Leri!...”
 
E cosi’ tutti… ci apprestavamo ormai a vedere lo Spettacolo… di questo Leri che
forse… se avesse avuto appena solo un pizzico di fortuna in piu’… sarebbe potuto
diventare un autentico Corridore e Campione Motociclista…
 
Tanto e tanto bravo lui era con la sua Moto… e veramente un autentico Campione
proprio nell’ affrontare le Curve… con particolare riguardo al Curvone della Villa,
quando lui si trovava – come in questo caso – a venire dalla Scheggia, verso Costacciaro....
 
 Che Leri, da noi era un vero e proprio Mito… e non gia’ e non solo un semplice Personaggio...
 
Questo “Leri” era del Caprile, una piccola Frazione di Costacciaro, che si trova proprio
alle spalle del locale Cimitero… il cui nome chiaramente deriva da “Capra” e dove
anticamente doveva esserci una Masseria, dedita soprattutto all’ allevamento delle
Capre…
 
Solo piuttosto di recente ho poi saputo che questo Leri di Cognome fa Guidarelli, e
che i suoi Antenati erano i Fratelli del mio Bisnonno Guglielmo Guidarelli della Villa,
il Padre della mia Cara e amatissima… Nonna Materna, Caterina…
 
La famosa “Cattarina” cioe’… quella del Sinale, che lei si era messa deliberatamente
alla riversa… tanto per intenderci…
 
Ma Leri ha anche un Fratello, di nome Giovanni… che non solo andava in moto pure
lui… ma a quanto ho potuto apprendere poi… era anche molto piu’ impavido e
spericolato del Fratello…
 
Con la Tuta da motociclisti e con il casco… solo chi li conosceva molto bene riusciva a
distinguere chi dei due fosse di volta in volta alla guida… e l’ Amico Carlo de Fioruccio
era certamente uno di questi…
 
Quel Rombo, intanto si fa progressivamente sempre piu’ forte… man mano che la Moto
si avvicina… Si nota a un certo punto la commozione del motore, che va giu’ al
minimo… come la moto affronta la Curva dei Puletti… ma poi’ il Rombo o per meglio
dire… il Ruggito a questo punto della Beva… riprende forte, bello e gagliardo piu’ che mai...
 
E cosi’ quel Ruggito, grazie anche all’ Enclave della Foce… si fa veramente
assordante… Roba da Spaccare i Timpani… finche’ sembra proprio acquietarsi… per
via del Curvone del Ponte del Fosso…
 
Ma in uscita dalla Curva, Figli Belli del Cielo… quel Ruggito di Belva riprende forte e
potente piu’ di prima…
 
Li’ c’e poi, subito dopo il Curvone della Villa, una contro-curva piuttosto aperta verso
sinistra… e solo pochi passi piu’ avanti… c’ e’ questo povero ‘Ntognino che proprio sul
ciglio della strada, e dalla sua mano… stava tranquillamente venendo su verso la Botega
de Genezzio, dove l’ aspettava l’ Amico Carlo, appena li’ piu’ avanti… a pochi metri di
distanza.
 
In uscita dalla controcurva, pero’, la Moto… ha visibilmente un attimo di difficolta’…
sbandando visibilmente sulla destra… e va a sfiorare addirittura i pantaloni del Povero ‘Ntognio.
 
Questi, visibilmente sconvolto dalla Paura… fa un grosso salto dallo spavento, e
subito dopo anche un plateale gesto di improvvisa alzata del braccio… con tanto di
sonoro commento… Commento che civilmente parlando comincia proprio con
“Vaffa…” e che quindi termina nel modo che Voi tutti ben conoscete… o che
comunque potete immaginare…
 
E cosi’ appena ripresosi dal colossale spavento… ‘Ntognino gira ripetutamente la testa
prima verso destra e poi verso sinistra… per manifestare ai presenti il proprio sconcerto  e il proprio disappunto…
 
Finche’, appena pochi passi piu’ in la’… il Buon Carlo che quella scena se l’ era vista e
direi quasi gustata proprio tutta… si alza in piedi, e va incontro all’ Amico… e quindi
con tono molto, molto solenne e compassato gli fa…
 

“”Caro  ‘Ntognino…

Te  sfiora Giovanne de Bartoccio… e Tu

PROVI  IL BRIVIDO  BLU!...””

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