(da: “Io Bambino, con Orgoglio… Ricordo…” - di: Ezio Morelli)
Dopo la Mietitura e la Trebbiatura… la “Vendigna…” (ovverosia
La Vendemmia) era immancabilmente la Festa Contadina piu’ viva
e sentita, nel nostro Paese di Villa. E cio’ anche e soprattutto per
i lunghi ed elaborati preparativi che la “Vendigna” stessa richiedeva…
Un’ atmosfera ancora di gioia, a volte magari impalpabile… traspariva
dai Volti e dagli Sguardi della Gente, per questa ultima, Grande Festa
delle nostre Campagne!...
Si cominciava, infatti, con il pulire un po’ alla volta la Cantina… con il
liberarla da tutte quelle vecchie cose che non servivan piu’… per cui
Vi si faceva un vero e proprio “Repulisti” generale, visto che la Cantina,
durante l’ anno, veniva spesso usata come deposito… per tutte quelle
Mercanzie e quelle Cianfrusaglie che altrimenti davano fastidio in giro.
Di conseguenza, in Cantina ogni angolo era buono per riporre quelle
cose che non piu’ servivano, magari nell’ immediatezza… ma che era
comunque doloroso buttare… almeno finche’ le stesse non si riempivano
magari di polvere.
Ma quando poi si avvicinava il momento della “Vendigna…” allora
il “Repulisti” era proprio generale… e un forte senso di nuovo e di pulito…
ci spingeva a liberarci di quelle stesse cose che, almeno fino al giorno prima…
avremmo invece tenuto con molto e molto piacere e attaccamento…
Si liberava poi il Canale dalle Fascine, soprattutto di “frasca”… che con
l’ arrivo della Stagione Invernale si davano poi “da spelucca’ “ a le
Pecore, specie le fascine di Olmo e di Pioppo… di cui le Pecorelle stesse
erano molto ghiottte…. Per cui le “Fascine de Frasca” rappresentavano
per loro un’ autentica Goduria…
E cosi’ il Canale… che per tutto il resto dell’ anno veniva usato
anche lui come deposito di materiali vari… ecco che con l’ appropinquarsi
della “Vendigna”… viene adesso pulito e lavato a dovere, per prepararlo
alla sua vera e propria funzione… quella di ricevere l’ Uva gia’ raccolta,
e ormai in attesa della pigiatura…
In preparazione di questo Autentico Rituale della Campagna… si tiravano
fuori dal Canale e dalla Cantina… le Botti, le Bigonze, i Mastelli, le
‘Mbottatore, i Portarelli, i Canestri, le Canestre e quant’ altro… con le
Botti . i Mastelli e le Bgonze che poi si portavano tutti vicino alla Fonte…
E cosi’ si portavono li’ intanto per lavarli, per rinfrescarli e all’ ottorrenza
anche per “stagnarli”, mettendivi quindi dentro dell’ acqua e rimboccandovene
ogni tanto dell’ altra… finche’ il rapprendersi e il rigonfiarsi del legno,
dopo alcune Ore e a volte anche qualche Giorno… non li faceva ritornare
tutti a tenuta perfettamente stagna.
E cosi’, dopo la Pulizia di base in Cantita, con la liberazione da tutto
quel che non piu’ serviva, dalla Sporcizia e dalla Polvere… si cominciava
con il lavaggio integrale del Canale, del Pozzolo, del Torchio, dei Culacci
delle Botti e anche del Pavimento… Si procedeva quindi con la Pulizxia
generale anche dei Muri… per liberarli dalle immancabili Tele dei Ragni...
che in abbondanza vi si depositavano durante l’ Anno… specie negli Angoli
e nei luoghi piu’ reconditi e meno accessibili…
L’ Acqua, anche nelle Operazioni di Campagna… e’ sempre stato un Bene
Molto Prezioso… perche’ alla Villa bisognava trasportarla a Braccia dalle
due Fonti che c’ erano in Paese… la cosidetta “Fonte Nova…” che c’ era
sulla “Strada Nova” (ora Via Ettore Vivani), proprio davanti alla Scuola…
come anche dall’ altra… la cosidetta: “Fonte Lagiu’…”
In occasione dei grandi impieghi… come ad esempio per le Pulizie delle
Cantine, l’ Acqua si careggiava con le Bigonze e i Portarelli… con Du’
Cristiani… che ‘l portaveno… l’ uno davanti… e que l’ altro ghietro…
Orbene, la Casa del nostro Capostipite Morelli, in “Piazza Padella”, era
quella che disponeva della piu’ grande Cantina e del piu’ grande Magazzino
/ Granaio dell’ intero abitato di Villa, per lo meno di allora. ...
Posizionandosi nella “Piazza Padella”, e guardando la casa “Rotonda “
(o per cosi’ dire “La Ritonda” come fu poi ribattezzata)… la Casa
originaria dei Morelli, con annessa Cantina e Granaio era quella sul lato
destro, dove ora abita Baldino Fiorucci… che ebbe ad acquistarla, alcuni
decenni or sono, da mio Zio Nazzareno (alias Nenetto) Morelli, che era
uno dei Fratelli di mio Padre.
Casa Padronale per eccellenza, essa era dotata al Piano Terra, o meglio
al seminterrato, di una grossa e fresca Cantina, con il Canale, il Pozzolo,
il Torchio e diverse Botti delle piu’ svariate capienze e dimensioni…
e poi Bigonze, Canestri, la ‘Mbottatora, ‘l Ramaiolo… ‘ l Portarello,
‘l Lume a Petrojio e con quanto altro…. e quant’ altro ancora…
Quanno se giva a Vendigna’… delle Squadre variopinte di qualche
dieci, quindci e alle volte anche venti persone… munite di scale, canestri,
canestre, forbidi di vario genere, marracci, falcini… e gli immancabili
Fiaschi del Vino e dell’ Acqua… partivano allegre alla volta del Campo…
mentre uno o due “Birocci” tirati dalle Vacche seguivano l’ allegra
Comitiva… portandovi su le Bigonze… che poi come si arrivava al Campo…
venivano scaricate… e le Bestie staccate… e portate nei vicini Greppi
a mangiare…
Da noi alla Villa, le Viti erano per cosi’ dire “a Campo…” cioe’ sostenute
da Alberi, disposti in file regolari… e opportunamente distanziati tra di loro,
in modo da non impedire in alcun modo tutte le altre Operazioni Agricole.
La “Vendigna” a la Villa si faceva sempre agli inizi di Ottobre, quando
l’ Uva era appena appena matura… perche’ le nostre sono zone battute
dalla Temibilissima Tramontana… che e’ il Vero Terrore del Contadino…
Lei, infatti… l’ Uva la sbatte… e i chicchi piu’ dolci e piu’ maturi li fa
Cadere a terra… e quindi marciscono… Per cui ad onesto pensiero del
Contadino… si preferisce vendemmiare in sicurezza, pur sapendo che il
Prodotto finale… non sara’ proprio un gran che… ma sara’ quel modesto
“Biscetto Nostro…” al quale noi Villanti… siamo comunque e da sempre
altamente affezionati…
Stante la bassa gradazione, che in genere si attesta attorno ai 9 gradi…
Ne devi bere proprio tanto, prima che ti faccia male. Alcune Famiglie,
comunque… per migliorarne e potenziarne la qualita’ e anche la gradazione
solitamente lo aiutano con zucchero e mosto cotto… il che gli fa aumentare
la gradazione di un grado normalmente, oltre a renderlo molto piu’ bevibile
e ben piu’ accetto… ai palati normalmente esigenti…
Al momento della “Vendigna”, e servendosi delle Scale… gli Uomini
salivano sugli Alberi, staccando con delle grosse Forbici (dette le
“Forbice da Pota’”…) i generosi Tralci, Ricchi e Carichi di Uva,
Tralci che poi venivano porti alle Donne a Terra… che quindi ne
staccavano i vari Grappoli…
Quelli piu’ Belli e delle Uve piu’ pregiate venivano messi in buon
ordine nelle Canestre… che poi, una volta a Casa… venivano appesi
in Soffitta e lasciati ad appassire… per mangiarli poi con il Pane durante
l’ Inverno, per farci delle Belle e Abbondanti Colazioni…
Gli altri Grappoli, invece, venivano messi nel Canestro… e quando il
Canestro era pieno… veniva svuotato nella Bigonza… ogni tanto, poi,
l’ Uva veniva “smostata”, cioe’ “pistata” con il “Pistarello”… per
far si’ che nella Bigonza occupasse il meno Spazio possibile.
L’ Uva, quindi, veniva portata su dal Campo nelle Bigonze… gia’
debitamente smostata, come era in uso a quel tempo. L’ uva infatti,
riversata dai canestri nelle Bigonze… veniva qui pigiata con il “Pistarello”
che era un bel bastone, della lunghezza di un metro o poco piu’… che
terminava con una braca a tre punte di circa 6-7 cm cadauna… e che
serviva “…pe’ sfracca’l’ ua… ‘n te la bigonza”… si’ che il mosto delle
Uve piu’ mature andava a riempire gli spazi che altrimenti sarebbero rimasti
vuoti, tra un chicco e l’ altro.
Le bigonze cosi’ “smostate” venivano chiamate “Bigonze pesole…”
quando erano riempite nella giusta misura (in genere fino a circa 15
centimetri dall’ orlo), dove in preparazione della Vendemmia, nelle
Bigonze nuove e nella loro parte interna, veniva piantata una “Bulletta” .
Si trattava di uno di quei chiodi a testa larga e semisferica… che allora si
usavano per “…ferra’ i Zoccaroni…” in funzione non solo antiscivolo…
ma anche per prolungarne la durata, proteggendo cosi’ il legno da una
eccessiva usura.
Queste Bigonze, portate su dal campo sul “Biroccio”… da una finestrella
a sinistra della porta della nostra Cantina… venivano sversate direttamente
nel Canale… che per l’ occasione veniva lavato, rilavato e ripassato ancora…
finche’ l’ acqua, dal pozzolo, veniva tirata su limpida e pulita.
Una volta sversata tutta l’ uva nel canale, alla Sera, per veglia e alla
flebile luce del Lume a Petrojio (e solo molto piu’ tardi della piu’ vivida
l’ Uva veniva pigiata rigorosamente a piedi scalzi da baldanzosi Giovanotti
che si tiravano su i Calzoni fino al massimo possibile…
Ma anche le Ragazze, non vi erano affatto da meno… si’ che loro, per
l’ occasione si arrotolavano su Vesti… Sottane… e Sottovesti… poi
rigorosamente tenendosele con le mani… affinche non andassero poi… a
cader giu’…e ad intingersi nel dolce, ma anche, ahime’… appiccicosissimo
mosto…
Scherzi… Baldoria… e Allegria… anche in Cantina!…
Divertimento nel divertimento…
Il tutto avveniva pubblicamente… sotto lo sguardo vigile delle Mamme
e delle Comari… che ben volentieri assistevano, sedute come capitava
“… a la pistata de l’ Uu…” ed alle quali non certo sfuggiva neanche
il ben minimo ammiccamento tra un Giovanotto e una Ragazza… ed anche
il benche’ minimo gesto appena appena percettibile… e comunque giudicato
“sensibile”…
Va comunque detto che questi Scherzi, pero’… nascevano giu’ nei campi,
con le immancabili e micidiali “’ mmostate” tra i Vendignatori…
“…quanno a volte… se piava ‘n grosso capo d’ ua… fatto, fatto… e se
sfraccava sul Muso de qualcuno… o mejio de qualcuna… solitamente Ragazza.
La storica, titanica ‘mmostata che ‘l por Gigino nostro ha fatto da la
Bruna… e’ quella che e’ poi passata negli Annali stessi della Tradizione
Orale di Casa Morelli... in cio’ divenendone parte della sua illustre eppur
Nobile Storia!...
La Bruna Morelli, mia Cugina Poveretta… sempre lei… che veniva tirata
sempre in Ballo, Poveretta… volente o nolente… e ad ogni Pie’ sospinto!
Come quella sera che si pistava la loro Uva… e che io Bambino, allora di
Un paio d’ anni e non di piu’… mi trovavo li’ a vedere i Grandi che pistavno
L’ Uva… Io allora portavo ancora la Gonna, e con sotto nient’ altro…
Le mie Cugine, allora, che pistavano l’ Uva nel Canale… mi presero con
Loro, sorregendomi per le mani… affinche’ io stesso toccassi appena appena
L’ Uva e il Mostro con i Piedini… ma senza sprofondare…
A un certo punto, ho avvertito un forte stimolo … e ho cosi’ liberato una
Bella Pisciata… proprio sull’ Uva… di quella Povera Bruna…
Non l’ Avessi mai fatto!...
“Brutto Zozzo de Fijio… Che sai gito a piscia’… proprio su l’ Ua mia!...”
Mi fece incazzatissima la Bruna…
“Amo’, quel Vino… me l’ ho da beve io…” continuo’ imperterrita
e quasi minacciosa… quella Povera Bruna… con quegli occhi grossi e
vividi… che pareva proprio che le uscissero dalle Orbite…
Da allora, son passati piu’ di Settant’ Anni…
E con questa Storia di quella mia Bella Pisciata sulla sua Uva nel Canale…
Ci abbiamo riso su, noi tutti di Famiglia… per una Vita intera…
E si’… Fin anche il Mese Scorso… ad Agosto 2016, quando ho rivisto
ultimamente, alla Villa… la mia Carissima Cugina Bruna, ormai ultra
Ottantenne…
L’ ho rivista ancora ben bene, bella, vivida e arzilla…
“… grazie anche a quel mio ottimo Elisir di Lunga Vita…” - Le feci io!...
“Ma di quale Elisir Tu stai parlando?…” - mi chiese lei Stupita…
“Tu lo sai Bene… “ - Le risposi io, che cosi’ proseguii…
“Parlo di quella mia Storica Pisciatina… nel Canale”…
Mi rispose con un grosso, grosso, Sorriso… che tutta la illumino’ in
Viso… e io ne sono rimasto ben contento… pensando che, con quella
Sua Titanica Incazzatura di allora…
Lei, Poveretta… aveva perso soltanto Tempo!...
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