lunedì 31 ottobre 2016

QUELLA VOLTA CHE I LONGOBARDI… PORTARONO ALLA VILLA “LA FESTA DE LE STREGHE”


Racconto verità di : EZIO MORELLI




Lo Storico Fabrianese Federico Uncini, si e’ estensivamente
occupato, in questi ultimi tempi, dei Longobardi in Italia, con
particolare riferimento all’ Italia Centrale, con l’ Umbria e
le Marche in modo particolare.
 
La base della sua ricerca e’ ovviamente la “Historia Longobardorum”
di Paolo Diacono, che e’ per eccellenza lo Storico dei Longobardi.
C’ era poi stata la Giovanna Fasoli, se ben ricordo, ad occuparsi dei
Longobardi nel suo Splendido Libro: “I Re d’ Italia”.
 
Orbene, l’ epoca dei Longobardi occupa un arco di tempo di quasi
Tre secoli, e per l’ esattezza da verso la meta’ del ‘500 e fino all’ Epoca
dei Merovingi.
 
I Longobardi, poi, hann finito con il mimetizzarsi e fondersi nelle
Popolazioni delle varie localita’… apportandovi talune loro usanze,
e anche tante, tante, tantissime parole… che poi sono passate pressoche’
intatte, nei nostri idiomi locali.
 
Nell’ Idioma Villante, ad esempio, la parola “ ‘Nvelle…” (da nessuna
Parte) e’ di sicura origine Anglo-Sassone, e sicuramente lasciata a
Noi dai Longobardi. Questi, al contrario di altri popoli “barbari” che
in genere facevano comunanza a se’… i Longobardi, invece… hanno
intrattenuto dei rapporti abbastanza normali con le nostre Popolazioni
Locali…
 
Io NON sono in assoluto un esperto in materia, ma conoscendo
abbastanza bene il Mondo Germanico, che ho estensivamente girato
anche e soprattutto per motivi professionali e di lavoro… mi sono fatto
una discreta cultura in materia, particolarmente interessato – come io
sono sempre stato – a come la Gente vive e ha vissuto nei secoli, e molto
assai meno – invece – alle Chiese, all’ Arte, e… ai Musei.
 
I Musei… Con la sola eccezione, pero’… dei “Musei di Storia Locale”
e che nei Paesi di Lingua Germanica si chiamano “Heimatmusee” che
letteralmente sSgnifica “Il Museo della Patria…”
 
Nei Paesi del Tirolo, sia del Nord che del Sud Tirol… la festa di lontane
e lontanissime origini, e’ molto, molto sentita e ne esiste una Vastissima
Letteratura per tutti i Gusti… le Salse e le Merende…
 
“LA FESTA DELLE ZUCCHE” nel Sud Tirol e la “FESTA DEGLI
SPIRITI” a Berwang e a Reutte i. Tirol… altro non sono che le due facce
di una medesima, identica medaglia.
 
A Reutte io sono poi stato praticamente di casa per diversi anni, anche
perche’ si trova ad appena due passi da Garmisch-Partenkirchen… ed a
pressoche’ uguale distanza da Kempten i. Allgau…
 
Inoltre, essa e’ agevolmente raggiungibile anche in Ferrovia…
Un giorno, di un po’ di annetti fa… che mi trovavo a Reutte, dopo aver
incontrato il mio Cliente… decisi di fare un giretto per il Paese, non
grande, per la verita’… e che si sviluppa sostanzialmente per alcune
centinaia di metri lungo la Via Principale della Citta’…
 
Mi trovo a passare davanti al locale “Heimatmusee”… e prima di
far Strada verso il Brennero, entro a dare un’ Occhiata… Ad una
Impiegata mi qualifico come un Ricercatore Italiano, interessato alla
Storia Locale del Tirolo, ai suoi Usi, ai suoi Costumi, e alle sue
Tradizioni…
 
Quella Signora mi accompagna allora dal Direttore che in quel
momento era relativamente libero… e cosi’ lui decide di farmi
personalmente da Guida, nelle varie Sale...
 
Il Museo non era molto grande… appena quattro stanze, se ben
ricordo… su due piani… In una di queste Stanze, mi colpirono dei
grandi Posters o Gigantografie della locale “FESTA DEGLI SPIRITI”…
Aveva uno stranissimo nome nell’ Idioma dell’ Alto Tirolo e delle
Campagne locali.
 
Mi spiega, questo Direttore… che la Festa era di antichissime Origini
Celtiche e che Celtico era anche quell assolutamente impronunciabile Suo Nome.
 
Mi aggiunge poi… che quella Festa li’ si teneva la Sera del 7 Dicembre,
alla Vigilia della Festa della Immacolata Concezione, che in Tirolo come
anche nell’ Alta Baviera e’ una festa sentitissima e anche molto partecipata.
Decido cosi’ di andarvi… da li’ a qualche mese… e in effetti ci andai!...
 
Faceva un freddo boia… con abbondante neve e ghiaccio ai margini
delle Strade… Ma ogni tanto, a rifocillare i gelidi Spiriti… trovavi delle
Bancarelle, efficacemente protette da robusti tendoni… e anche ben
Riscaldate… con dei rivenditori di “Gluhwein” (il nostro Vin Brule’) per
riscaldarti il Corpo infreddolito…
 
E poi… quelle belle e cocenti Caldarroste, fatte proprio li’ al momento…
Assieme al classico “Apfelstrudel” ti costituivano l’ accoppiata proprio
vincente… e che ti accompagnava gustosissimamente il bere…
 
Come si fece buio… verso le Sette o le Otto di Sera… si comincia
a sentire in lontananza un gran baccano… di Campanacci, di Pentole
e Coperchi… Grida e Fischietti di ogni genere… Tamburi, Tanburelli
e quant’ altro… e con quant’ altro ancora…
 
Accalcato anch’ io com’ ero al margine della Strada… e in equilibrio
Molto Precario su un Cumulo di Neve… vedo in lontananza un primo
lampeggiante… e quindi un altro… di due auto della Polizia, che
aprivano la strada tra le due ali di folla gridante e festante… quasi…
quasi in delirio!...
 
Passa poi un grosso Trattore agricolo a Ruote, con al traino uno di quei
Grossi rimorchi per il fieno… e sia sul Trattore che sul Carrozzino
Persone in costumi locali, abilmente mascherate con Teste di Toro, di
Montone e di Ramiicate corna di Stambecchi e Caprioli…
 
E poi… tanta e tanta gente che li accompagnava a piedi e su degli altri
Trattori piu’ piccoli, come anche sugli Unimog e sugli Haflinger…
Questi ultimi due sono dei piccoli Veicoli di Utilita’, molto in uso tra
i Boscaioli e i Contadini dei Paesi Alpini…
 
Aspetti orribili… e quel gran vociare campagnolo… Poi qualche
Bambino che piangeva, con la Mamma e/o il Papa’ li’ vicini a
consolarli.
 
C’ era un Bambino, vicino a me… che non sentiva ragioni e che
continuava nel suo pianto veramente dirotto… Finche’ quel Toro
ruggente… tira fuori dal mantello due Grosse Baccia e si toglie la
Testa e le Corna…che poi a fatica si mette sotto braccio…
 
Ne esce fuori questo Giovanotto campagnolo bello e sorridente… che
messo da parte il suo Vocione si avvicina al Bambino… gli fa delle
Carezze, lo rincuora… e gli dice che e’ tutto un Gioco…
 
Ein Spiel… Ein Spiel!… 
 
E’ un Gioco… e’ un Gioco!
 
Il Bambino si acquieta… e torna a sorridere… E quindi il Giovanotto
che si rimette alla svelta la Testa con le sue Belle Corna… la maschera,
cioe’… e allunga il passo e va a riprendersi il suo posto nel Corteo…
che avanza… per la grande manifestazione… e il Gran Casino infernale
sul Piazzale della Stazione, proprio nel Centro del Paese…
 
Ma i Longobardi, alla Villa non hanno solo lasciato la parola “’Nvelle…”
certamente magari… insieme a molte altre sulle quali a me personalmente
non e’ mai capitato di riflettere…
 
Come anche hanno lasciato quella Tomba, recentemente ritrovata, del
Soldato Longobardo morto… e forse anche tanti e tanti Tesori che ancora
giacciono nascosti… li’ da qualche parte…
 
Vi hanno comunque lasciato anche quella loro SECOLARE TRADIZIONE
de: “La Notte de le Streghe …” in tutto identica… a quelle dei Paesi
Alpini e Tirolesi… il che denota chiaramente la loro comune Origine, presso
Quelle austere… ma anche credulone… le Popolazioni di Campagna!.
 
Alla Villa, fino a tutti gli Anni ’50… c’ era una grande produzione di
Zucche da Foraggio, che si piantavano quando si zappava il Granturco…
e che si raccoglievano insieme al Granturco. Nel senso che prima si
raccoglieva il Granturco… facendo ogni tanto dei mucchi sul terreno
per file regolari.
 
Poi si passava con il Biroccio e si caricava il Granturco. Caricato
Tutto il Granturco, si raccoglievano le Zucche, una alla volta…
che quindi si mettevano sempre sopra il Granturco, e mai
in fondo o in mezzo. 
 
Le Zucche, infatti, sono dotate di una corteccia piuttosto delicata e
devono quindi essere caricate e scaricate sempre a mano, perche’ se
si rompe la corteccia, la polpa all’ interno si infradicia e quindi si
devono gettare via.
 
Le Zucche da foraggio (che sono poi tutte le Zucche che si producevano
nei nostri Campi alla Villa come anche nell’ Alta Umbria, hanno una
corteccia abbastanza dura, ma NON resistente agli urti di una certa entita’.
All’ interno hanno una polpa zuccherina ricca di Sali minerali e di altri
elementi nutritivi. Sono particolarmente appetibili per le Pecore, specie
in stagione di allattamento… e per i maiali, sia in fase di crescita che
di ingrasso.
 
Le Zucche si raccolgono ad Ottobre, dopo la Vendemmia e sempre
insieme al Granturco.
 
Prima i darle agli animali, vanno sempre lavate e cotte nel Caldaro,
e vanno poi liberate della loro corteccia con un coltello o ancor meglio
con un grosso Cucchiaio…,operazione questa che quando la zucca
e’ cotta… e’ sempre molto agevole.
 
Quando sono piccole (le zucchine) hanno diversi usi anche in cucina,
e anche da piccole sono molto appetibili anche per gli animali, e non
abbisognano di cottura, ma hanno bisogno di essere comunque tagliate
e fatte a pezzi, per poter essere agevolmente masticate e inghiottite..
 
A fine Ottobre – quindi subito dopo la loro raccolta – le Zucche piu’
Belle alla Villa venivano usate dai Ragazzi Grandi (in genere dai 16 ai
22 / 24 anni d’ eta’) per la classica “ FESTA DE LA STREGA”…
(detta talvolta anche la “Festa de la Zucca”).
 
Si prendevano sempre le Zucche piu’ Belle, che potevano arrivare a
pesare anche 15 Chili... Con un coltello molto appuntito e affilato da
Norcino… si praticavano dapprima delle piccole incisioni a giro sulla
Corteccia… incisioni in sequenza si’ da formare un Cerchio del raggio
di circa 10 cm.
 
Poi queste incisioni si univano, al fine di poter asportare anche la polpa
Sottostante, ma solo nella misura del necessario.
 
Si toglieva via cosi’ il TAPPO per essere poi riutilizzato successivamente
come coperchio…
 
Agendo dall’ esterno, si praticavano poi dei tagli in corrispondenza
degli Occhi… del Naso e della Grande Bocca… debitamente dotata
di denti… il piu’ possibilmente aguzzi...
 
Agendo con molta cautela, e in genere con l’ ausilio di un Cucchiaio
O di altro utensile concavo… si toglievano via tutti i semi, e anche la
Polpa… per quel tanto che bastava… Si prendeva quindi una Candela
e la si collocava all’ interno, dopo averla dotata di un rudimentale
“candeliere”, che in genere era un piccolo barattolo, con della terra o
sabbia sul fondo, per mantenere la candela sempre in posizione eretta.
 
Gia’ nel Pomeriggio… cominciava la gara per accaparrarsi il posto
Migliore… sulla “MORALIA” (comunemente chiamata “MORAIA”)
Che erano, come lo sono tuttora… quegli Scoglietti che sono appena
dietro le Cade dei Righi… Di sera, poi, gia’ tra il lusco e il brusco…
si andava su ad accendere le Candele…
 
E una volta ridiscesi sulla Flaminia, sulla Curva del Ponte… ci si
Fermava un po’ tutti ad ammirarle… e a fare anche i primi Commenti,
mentre la Gente del Paese si raccoglieva tutta sull’ “Oppiello”.
 
Lo Scopo di questa Festa… era quello di tenere lontane le Streghe e
gli altri Spiriti del Male lontani dal Paese…
 
“VADE RETRO, SATANA!...” esclamava ogni tanto qualcuno…
 
Ma era anche e soprattutto una forma di divertimento per noi Giovani…
 
C’ era la gara, infatti, a chi faceva la Zucca piu’ Bella… nel senso di
realistica e di spaventevole. Ma non c’ erano “Premi” nel senso odierno
del termine… l’ unico vero “Premio” essendo quello della Soddisfazione.
 
Le Candele ma alle volte anche i lumini tipo quelli dei cimiteri…
dovevano avere una durata minima di almeno due o tre ore… ma qualche
Volta restavano accesi fino a notte fonda…
 
Era veramente impressionevole lo Spettacolo visto dall’ “Oppiello”,
ma ancor piu’ impressionevole lo era per quelli che si trovavano
a passare lungo la sottostante Via Flaminia…
 
Ma come tutte le cose… che pure hanno un loro Inizio… una Vita…
ma poi hanno pure una fine… Ecco che questa Simpaticissima Festa…
portata alla Villa (ovviamente per gioco…) dai Cari Nostri Longobrdi…
dopo oltre un MILLENNIO di gloriosissima Vita… ha finito anch’ essa
per estinguersi, per naturale esaurimento… verso la fine degli Anni ’50…
 
Quando i nostri Giovani hanno cominciato ad abbandonare un po’ alla
volta la Terra… si che gli Anziani hanno poi cominciato a tirare per
cosi’ dire “i Remi in Barca”… e a dismettere dapprima la faticosissima
piantagione del Granturco “Classico” … per darsi alla ben piu’ agevole
“Granturchetta” cioe’ il Granturco, piantato fitto fitto… ad esclusivo uso
di Foraggio per le Vacche nelle Stalle.
 
E qui la falciatura e la successiva tritatura erano con la falciatrice
Meccanica… che non solo tagliava… ma anche sminuzzava… e per
Mezzo di una sorta di pompa pneumatica… caricava pure sul Carrozzino
che seguiva a mo’ di “Tender…”
 
Veramente imponente e Travolgente… e’ la Forza dei Tempi che
cambiano… e che tutto e tutti travolge… chi dovesse soltanto osare
opporvisi …
 
Fini’ cosi’ ben presto… anche la ultra-millenaria Tradizione della
“Festa de le Streghe” alla Villa… perche’ i Giovani cominciavano
Ad avere, ormai… ben altri interessi… le Zucche, ormai, Sorelle fedeli
del Granturco… non le si coltivavano piu’…
 
E fin anche le “Streghe” … con i nuovi Venti che ormai insistenti e
Persistenti soffiavano dalle Citta’… pare che esse stesse fossero di botto
Sparite dalla circolazione…
 
Perche’…anche alle Streghe, ormai…
NESSUNO, ORMAI… Ci credeva piu’!...
 
 
 
 

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